Interviste agli scrittori

Il libro “Poesie di Vaid Hyzoti” di Mimoza Pulaj

Mimoza Pulaj (1951) è nata e si è laureata in Matematica a Tirana, dove ha lavorato come professoressa alle superiori. Vive a Milano con la famiglia e la poesia nel cuore e alterna a questa la passione per la musica, l’astronomia e gli aforismi.

 

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo Mimoza Pulaj, Autrice del libro “Poesie di Vaid Hyzoti”.

Buongiorno e grazie dell’invito.Sono legata alla poesia fin da quando ero bambina, mia sorella maggiore, artista di teatro, recitava a casa e anch’io volevo recitare come lei, anche se avevo 15 anni di meno. Da mio padre ho preso l’amore per la matematica e la poesia, per trasmetterlo poi a mio figlio maggiore, che ora è uno scienziato americano. In realtà ho sempre scritto le poesie, ma ho pensato a lungo prima di pubblicarle. Nel 2012, l’anno in cui è nato il mio primo nipote, è venuto alla luce il mio primo libro di poesie, appena varcato la soglia dei 60 anni.

 

Quando e come nasce “Poesie di Vaid Hyzoti”?

Il desiderio e l’idea di tradurre un libro di poesie, dall’albanese all’italiano, dell’amato poeta Vaid Hyzot, mi sono nati nel 2019 quando ho letto per caso la sua poesia “Il busto”. Si tratta del busto anatomico che viene studiato nei laboratori scolastici, con il classico taglio verticale, un busto che Vaid ha trasformato in un potente simbolo dell’uomo sfollato dalla sua terra natale. Quel busto assomiglia al poeta che da vent’anni vive negli Stati Uniti d’America, assomiglia a tutti noi, migranti che viviamo tra due mondi: il passato, che ci appartiene, culmina con la nostalgia e il presente, che non di rado, spinge con barriere spinose, con la voce rauca e penetrante dell’odio, uccide.

 

Quindi c’è un luogo o un momento particolare in cui dice: Ecco finalmente adesso scrivo questo libro?

Chi vive lontano dal paese natale sa quanto è difficile trovare delle amicizie vere, perché tutto è nuovo, tutto è diverso. Vaid cerca una porta a cui bussare forte, cerca una voce che lo inviti ad entrare. La solitudine bolle in questo verso: “un cancello dimenticato spalancato sono io stesso.” Questo è il luogo o il momento particolare in cui ho detto: Ecco finalmente adesso scrivo questo libro.

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

Mi trovate su facebook cercando: Mimoza Pulaj

 

Mi permetta una battuta e mi faccia citare Marzullo: Si faccia una domanda e si dia una risposta.

Chi traduce meglio la poesia, l’intelligenza artificiale o l’uomo?

L’uomo quando è un talento creativo.

 

Cosa le piace?

Mi piace studiare, amo scrivere le poesie, bellissime poesie albanesi e voglio tradurle in italiano, che è una lingua poetica. Mi piace disegnare i miei sentimenti, adoro andare al teatro soprattutto quando i miei figli gemelli ballano sul palco.

 

Cosa non le piace?

Non mi piace la falsità che oggi è dovunque, la poesia di Montale ”Chissà se un giorno butteremo le maschere” è attuale.

 

Adesso può scegliere. Immagini di dover scegliere. Per il suo libro si augurerebbe una traduzione in inglese o un’adozione universitaria?

Un’adozione universitaria.

 

Il suo pubblico ideale ha 20, 50 o 70 anni? Ha un target di riferimento?

Non importa l’età. Nelle poesie di Vaid Hyzoti l’amore per il paese natale, per la famiglia, per gli amici, per la bellezza di una donna, si colora d’oro.

 

 Saluti i suoi lettori con un aforisma o una citazione che parli di lei e delle sue emozioni…

 “Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio.”

ALDA MERINI