Intervista alla scrittrice Conchita Tironi
Conchita Tironi è attualmente in pensione. Ha lavorato per molti anni in studi professionali; altrettanto tempo ha trascorso sui campi di pallacanestro a imparare, e poi ad insegnare, lo sport che l’ha appassionata sin da bambina. Poi si è dedicata alla famiglia. Nel 2010 ha pubblicato Calepino – parole in trasferta, presentato in un centinaio di occasioni in scuole, biblioteche e associazioni della Sardegna; nel 2014, con la Casa Editrice Editoriale Programma c’è stata la prima edizione di A…mici e contenti. Nel 2015 ha partecipato ad un concorso letterario di Radio 1 Plot Machine, ottenendo la pubblicazione di un suo racconto in un e-book di Rai Eri e Libri Mondadori. Nel 2016, con la Casa Editrice Kimerik, ha dato alle stampe Mèdos, risultato finalista al Concorso Internazionale “La Valle delle Storie”.
Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Conchita Tironi, autrice del libro “Calepino – Parole in trasferta”.
Ci vuole dire come mai è arrivata a questa pubblicazione?
Lo chiamerei “estro”, un’idea che mi è balenata nel cervello e che ho coltivato fino a renderla una realtà.
Quando e come nasce “Calepino – Parole in trasferta”?
Calepino è nato molti anni fa grazie alla predilezione per le parole italiane. Ho immaginato che le parole potevano diventare “vive” e trasformarsi come in esseri umani. Come avrebbero parlato? Come avrebbero agito? Di cosa sarebbero andate in cerca?
Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Ho un profilo su facebook ma lo utilizzo ben poco: Conchita Tironi
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Attualmente non ho altri progetti letterari nel cassetto ma mi capita di scrivere racconti su ciò che vedo o accade attorno a me.
Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autrice, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
È già da diversi anni che dedico la mia vita all’introspezione, alla meditazione e alla spiritualità.
Cosa le piace? Cosa non le piace?
Queste due domande, cosa mi piace o non mi piace, hanno una sola risposta: quel che vivo o di cui faccio esperienza può essere generalmente giudicato piacevole o spiacevole. Ciò dipende da abitudini mentali che possono essere scardinate. L‘impegno consiste nel saper affrontare ogni esperienza in modo tale da non esprimere un giudizio su di essa per poterla vivere integralmente per quel che è.
Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
Reputo fondamentale la continua ricerca del proprio Sé più profondo, della Via che conduce alla Verità nonché il riuscire a realizzare in me ciò per cui sono nata, cosa che necessita continua indagine, impegno nella spiritualità e dedizione agli altri.
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Meditazione e Tradizione – Oltre i confini della mente di Marco Cosmo
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Respira e lascia andare.