Intervista alla scrittrice Patrizia Gugliotta
Patrizia Gugliotta è l’ultima di quattro figli. Nasce il 20 settembre 1985 a Montalbano Elicona dove ancora oggi vive e da cui si allontana solo per lavoro. Cresce a stretto contatto con la natura che, insieme alla criminologia e alla psicologia, resta una delle sue più grandi passioni. Segue una formazione scientifica e poi legale, ma il suo è un approccio il più spirituale possibile alla vita e scrive queste pagine con la fede che ci sia una ragione per tutto.
Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Patrizia Gugliotta, autrice del libro “Le figlie di settembre”.
Ci vuole dire come mai è arrivata a questa pubblicazione?
Ho pensato e sentito che condividere queste parole potesse essere d’aiuto a chi sta attraversando una situazione simile a quella “attraversata” dalla protagonista.
Quando e come nasce “Le figlie di settembre”?
Nasce da un percorso di vita in cui sin dall’adolescenza la scrittura ha avuto un ruolo curativo in quanto mezzo di sfogo e riflessione e da cui ha preso vita un filo conduttore che ha trovato il suo senso compiuto in questo testo.
Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Instagram & Facebook: Trizia Montalbano
LinkedIn: Patrizia Gugliotta
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Continuo ad utilizzare la scrittura come strumento quotidiano, liberatorio e di sfogo; ho il progetto di far seguire al mio attuale libro un testo che approfondisca meglio l’approccio alla vita dell’altra gemella figlia di settembre.
Cosa le piace?
Da sempre sono appassionata del fondo criminologo, psicologo; amo il diritto, la lettura e i film; le passioni che coltivo quotidianamente sono quelle per la natura e il mondo spirituale, che più che una passione è la guida nella vita.
Cosa non le piace?
Non apprezzo particolarmente come lo sviluppo tecnologico stia influenzando la nostra vita nel momento in cui connettendoci costantemente al mondo esterno, ci scollega da noi stessi e da chi ci sta proprio accanto e nel momento in cui diventa strumento per il “solo apparire”.
Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
Il continuare a crescere spiritualmente, cercando ogni giorno di connettermi sempre di più al mio vero sé, di sciogliere vecchie credenze e traumi; sostanzialmente lavorando per stare meglio ogni giorno con me stessa, quindi la mia crescita personale.
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
“Il perdono energetico” di Georgia Briata.
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Una frase di Robert Frost che è riportata anche nel libro: “La migliore via d’uscita è sempre attraverso” (“The best way out is always through” di Robert Frost).