Intervista allo scrittore Toni Mavilia
Toni Mavilia è un autore siciliano di nascita, romano d’adozione. A Catania si è diplomato presso il liceo ‘Mario Cutelli’, a Roma si è laureato in Scienze biologiche presso l’università ‘La Sapienza’. È stato giornalista professionista e poi docente di Scienze naturali, Chimica e Biologia.
Ha da poco pubblicato ‘Un cubo un cane un uomo’ (Casa Editrice Kimerik, Patti 2024), un romanzo che prende a pretesto la fantascienza per raccontare una storia di resistenza alle avversità e di rivalsa. L’obiettivo è far riflettere sui problemi ambientali che ci prospetta il nostro prossimo futuro.
Mavilia è autore di una saga famigliare che attraversa tutto il secolo passato. In ‘Onda lunga’ (Edizioni Associate, Roma 2005) un reduce della guerra d’Etiopia, Nino Orlando, torna dalla prigionia e decide di indagare sulla morte del fratello. Si scontrerà con avversari subdoli e potenti che prenderanno di mira i suoi famigliari. In ‘Contro corrente’ (Edizioni Associate, Roma 2007) prosegue il racconto della saga degli Orlando fino agli anni novanta.
In ‘Insensato viaggio’ (Mauro Pagliai editore – Polistampa, Firenze, 2019) Mavilia propone una vicenda corale che si svolge in una domenica d’estate del 1961 nel popolare rione romano di Testaccio. I protagonisti sono giovani in cerca d’identità e di riscatto coinvolti in una intricata vicenda.
Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Toni Mavilia, autore del libro “Tre chiodi cinque piaghe”.
Sul vostro sito https://parlamidite.com/intervista-allo-scrittore-toni-mavilia/ abbiamo già parlato di ‘Un cubo un cane un uomo – Schegge dal futuro’, un romanzo che indaga, raccontando le complesse avventure di un uomo proiettato nel passato, le prospettive più o meno preoccupanti di un prossimo futuro. Un incidente, durante un esperimento di teletrasporto, produce una serie di eventi incontrollabili. Una delle conseguenze è un indesiderato viaggio nel tempo di un uomo e del cucciolo che è con lui. Il viaggio involontario del protagonista nel passato si trasforma via via in un avventuroso percorso verso un altro futuro.
In ‘Tre chiodi cinque piaghe’ il racconto è più lieve e lineare ma non per questo meno drammatico e intrigante. Anche questo romanzo è stato pubblicato da Kimerik.
La vicenda si svolge in meravigliosi luoghi della memoria, le isole Eolie; descrive le vacanze avventurose di una comitiva di giovani universitari, l’intrecciarsi di relazioni, il tumulto di amori, passioni e sentimenti che li animano.
La vacanza gioiosa si complica per le gelosie e le incomprensioni tra i ragazzi. Il rosa iniziale vira improvvisamente verso il grigio e il nero. La tragedia incombe sul gruppo e inciderà drammaticamente sui caratteri e sui comportamenti dei protagonisti.
Ma il romanzo si caratterizza anche per la costruzione della trama che diviene via via sempre più incalzante. L’intreccio si scioglie solo nella parte conclusiva con una serie di colpi di scena e con gioco di scrittura a più voci.
Ci vuole dire come mai è arrivato a questa pubblicazione?
Il romanzo era nel mio cassetto da un po’ d’anni e l’ho sempre considerato uno dei miei migliori lavori.
Mi piace raccontare le dinamiche che si evolvono all’interno di piccoli insiemi di persone, così come ho fatto in ‘Insensato viaggio’, un romanzo che vede due gruppi di giovani testaccini contrapporsi e affrontarsi in un’assolata domenica nel luglio del 1961.
Quando e come nasce “Tre chiodi cinque piaghe”?
Ripensando agli anni delle vacanze avventurose della mia gioventù mi è venuta la voglia di scriverne, senza particolari nostalgie ma con una certa indulgenza nei confronti dei personaggi e dei loro errori. Mi interessava caratterizzarli nei loro tratti forti e nelle loro debolezze. Ho collocato la vicenda in un anno importante nella storia d’Italia, il 1978. È l’anno dell’uccisione di Aldo Moro e dell’elezione di Sandro Pertini alla presidenza della Repubblica.
Ha un profilo social? Ci vuole dare il suo domicilio virtuale?
Toni Mavilia è su Facebook. Su Instagram Toni Mavilia #tonimavilia6.
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Scrivere aiuta a ripulire il cervello, è un esercizio mentale di alto valore terapeutico.
Nel cassetto ho sempre molte cose.
Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore. Ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Sono un insegnante di chimica e biologia in pensione e continuano a interessarmi gli argomenti relativi alle scienze. Nei miei romanzi c’è sempre qualche dettaglio di carattere scientifico.
Cosa le piace?
Le bellezze dell’Italia. Il paesaggio naturale incontaminato o poco antropizzato.
Cosa non le piace?
La cementificazione del territorio e delle coste. Le spiagge nelle mani dei balneari. La natura prigioniera di steccati e fili spinati.
L’ipocrisia e l’incapacità della politica di risolvere i problemi. La sua soggezione ai poteri forti. La vigliaccheria dei media che s’inchinano ai voleri dei governi.
Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
Rispondo con un aforisma: ‘Sei felice se non hai problemi con tua moglie e con l’Agenzia delle entrate’.
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Quelli che ho scritto io.
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Un altro? In tema di libri direi: ‘Un romanzo è come una casa. Devi costruirlo mattone per mattone. Devi fargli robuste fondamenta, un bel pavimento, solido, ma non puoi lasciarlo senza un tetto, senza conclusione plausibile. Devi curare i dettagli, come in una casa gli intonaci, gli infissi…’
I romanzi che ho pubblicato posseggono questi requisiti. Li ho scritti utilizzando una prosa scorrevole ma non banale, ne ho costruita la trama cercando di dare al lettore la voglia di girare la pagina per leggere il seguito.