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Intervista a Cristiana Lancioni, autrice del libro “Walking through “La Trilogie de K.” d’Agota Kristof”

Cristiana Lancioni vive a Filottrano (AN) e si occupa di formazione ed educazione dal 2006. Attualmente insegna Lingua e Cultura Inglese presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Galilei” di Jesi.

Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del libro “Walking through “La Trilogie de K.” d’Agota Kristof”.
Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
Il 6 febbraio scorso ho avuto il mio primo incidente stradale. Per fortuna, nulla di grave.
Quell’episodio mi ha profondamente toccata. Mentre aspettavo che mi aiutassero ad uscire dall’auto, ma anche dopo, durante le ore successive, ho pensato a tutti i miei sogni, i sogni che avevo fino a pochi secondi prima. Ho pensato a quante cose diamo per scontate e che scontate non sono. Ho pensato che ogni secondo di vita che ci viene concesso è un regalo inestimabile. Noi lo diamo per scontato, ma è solo un regalo. Noi ci lamentiamo, ci incazziamo, protestiamo, ci deprimiamo, mentre, ogni secondo, ci viene fatto un regalo inestimabile. E noi lo diamo per scontato. Ma non lo è. È un regalo.
Come un regalo quel giorno è stato aver incontrato Angelo, un ragazzo dell’esercito italiano, che casualmente si è trovato sul posto e mi ha letteralmente preso in braccio e tirata fuori; poi Valentina, una ragazza del pronto intervento di Osimo che si è presa cura di me; ed infine Nicoletta, una dolce e pazza amica, che come sempre, c’è, nei momenti importanti della mia vita.

Quando e come nasce “Walking through “La Trilogie de K.” d’Agota Kristof”?
Il mio testo nasce durante i giorni di convalescenza e prende però veramente vita nei mesi di aprile, maggio e giugno scorsi.
Agota Kristof è tra le mie scrittrici preferite, da sempre, dagli anni dell’università. Devo e voglio ringraziare la prof.ssa Fabiani, dell’Università degli Studi di Macerata, per avermene parlato nel 2002.
Leggendo la Kristof si entra davvero nelle tenebre, ma grazie alla sua scrittura e alle sue parole, scelte con cura e precisione, troviamo lampi di luce che mi fanno pensare a quanto la vita vada difesa e protetta sempre.
Il vero nemico da sottomettere o, se volete, sconfiggere, non è fuori di noi, non è l’altro, ma è dentro di noi, siamo noi. Bisogna continuamente non concedere spazio ai pensieri dolorosi e trovare qualcosa per cui vivere, e restare fedeli a questa scelta.

Ha un contatto email da condividere con i lettori? Ci vuole dare il suo domicilio virtuale?
Sì, con piacere. La mia email personale è lancionicristiana@gmail.com

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Sì, sto scrivendo, di scuola e inclusione, ancora.
Scrivere mi piace molto, ma amo anche leggere e costantemente noto come il mondo migliora grazie allo sguardo di tanti uomini e tante donne che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto nei loro sogni, anche quando tutto e tutti, intorno, pronunciavano parole di scoraggiamento, derisione e critica. Credo che siamo nati per cadere, rialzarci e metterci in cammino.

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, come sta trascorrendo questa calda estate 2022?
Trascorro le giornate al mare, in montagna, in piscina e in campagna, da me.
Le Marche, dove abito, sono bellissime e offrono davvero tanto a noi marchigiani. Siamo fortunati.
La cosa che mi piace di più è cenare all’aperto e godermi il tramonto, con i suoi colori e le sue sfumature.

Cosa fa nel suo tempo libero?
Passo il mio tempo libero con le persone che amo. Sono diverse tra loro, ognuna con il proprio cammino, a volte lineare e a volte travagliato, ma ognuno con una storia da raccontare.
Nei rapporti umani sto imparando che ci vuole molta pazienza, tempo e silenzio.
Per quanto diversi, credo che siamo fatti per vivere insieme, nonostante noi e i nostri limiti.

Cosa pensa della situazione mondiale che stiamo vivendo?
Sono molto preoccupata per la situazione in Ucraina. Io sono contro la guerra, sono contro tutte le guerre, e non mi piacciono le armi, tantomeno chi sceglie di usarle.
Penso che un uomo o una donna, dopo che hanno avuto in mano un’arma, non sono più gli stessi. Credo che perdano in umanità e sensibilità. Si trasformano, e non in meglio.
Tutto questo mi spaventa, anzi no, mi terrorizza.

In questo momento della sua vita cosa reputa fondamentale?
In questo momento reputo fondamentale, per il mio benessere, imparare a perdonare.
Quando sbaglio e mi rialzo credo di essere profondamente umana perché nulla è più umano che commettere errori.
Ma i nostri errori non possono diventare delle prigioni o delle punizioni senza fine.
Nell’umiltà sta la nostra forza e nella gentilezza sta la nostra bellezza.

La canzone più bella che sta ascoltando in questi giorni?
Non ho una canzone in particolare, un tormentone estivo.
Ascolto però quotidianamente musica, in auto e a casa.
In questi caldi e infuocati giorni di inizio agosto mi tiene spesso compagnia John Legend con le sue meravigliose canzoni.

C’è una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla in questo momento?
Per questa estate 2022 mi viene in mente una frase di Isabel Allende:
“Dalla stessa apertura da cui entra l’amore, s’intrufola la paura.
Quello che ti voglio dire è che se sarai in grado di amare molto, soffrirai anche molto.”

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:
Link del libro 
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