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Intervista a Irene Grazi, autrice del libro “Dal mio corpo”

Irene Grazi nasce a Ferrara il 14 dicembre 1975. Tra le sue tante pubblicazioni vi sono: Trentuno Poesie, raccolta di poesie, Aletti Editore, maggio 2017; Eravamo tutti nudi (come in cielo così in terra), narrativa, ottobre 2021, Antonio Stango Editore; Scritti e poesie, Nuova poetica 3.0, raccolta di scritti e poesie, maggio 2022, Transeuropa Edizioni.

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo con Irene Grazi, autrice del libro “Dal mio corpo”.

Prima di parlare del libro, conosciamo meglio la scrittrice:
Si vuole raccontare in tre righe? Bastano?

No, ovviamente tre righe non bastano. Sono nata a Ferrara dove ho vissuto tutta la mia vita, per ora, ho fatto studi artistici e solo dopo la laurea ho iniziato a scrivere, più per me stessa che pensando ai lettori, per raccogliere le mie emozioni e il mio vissuto, poi ho scoperto che poteva anche essere terapeutico tirar fuori le cose che si hanno dentro.
In realtà ho sempre scritto, ho sempre avuto difficoltà a parlare, ho sempre preferito la forma scritta, c’è più tempo per riflettere su ciò che si dice.

 

La copertina colpisce subito. Il titolo poi è molto diretto. Ci vuole raccontare come mai questo titolo?
La copertina è stata realizzata insieme allo studio grafico della Casa Editrice Kimerik. Siamo partiti da una mia fotografia di un cactus (mi piace moto fotografare e ho moltissime fotografie) e mi piacevano di questa foto i colori e questa assenza presenza nella e della luce, questo dettaglio del quotidiano che è familiare e estraneamente meraviglioso insieme. Per il titolo non c’ho pensato molto, mi è venuto di istinto, si parla di me, di una parte della mia vita, per questo Dal mio corpo.

 

Quando e come nasce “Dal mio corpo”?

Il libro nasce in un periodo di riflessione, in un momento forse anche non tanto facile. Avevo in mente questo viaggio a Londra avvenuto qualche anno prima che io ne scrivessi e ho scritto di questo nella prima parte. La seconda parte è formato come da lettere a persone della mia vita, di emozioni e sentimenti che mi hanno sovrastato, possiamo dire. Immagini di un tempo presente, quando scrivevo, ma che è anche un altro tempo, più vasto e universale. Il libro poi è stato pubblicato prima con la Casa Editrice Il Filo nel 2008, ma è stato pubblicato anni dopo rispetto a quando è stato scritto.

 

Quindi c’è un luogo o un momento particolare in cui dice: Ecco finalmente adesso scrivo questa storia?

Il luogo è Ferrara, casa dei miei, la mia stanza, il computer acceso spesso la notte. Il momento è quello lì in cui l’ho scritto, un mio momento di attesa e di riflessione, un momento anche di ringraziamento.

 

Ha altri progetti letterari nel cassetto?

Per il momento adesso sto pubblicando con la Genesi Editrice un mio saggio dal titolo “Il bianco nell’arte, il colore bianco nell’arte dall’Ottocento ai giorni nostri”, avendo ottenuto una dignità di stampa essendo risultata finalista al Premio I Murazzi Edizione 2023, nella sezione saggi inediti.
Questo saggio, che è nato come tesi all’abilitazione dell’insegnamento di Discipline Pittoriche nei licei e istituti d’arte, è stato segnalato al Premio Mario Luzi Edizione 2019, ed è risultato finalista al Premio Fondazione Amedeo Modigliani nella sezione Letteratura nel 2022.

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

Sono sia su Facebook che su Instagram. Ah dimenticavo, sono anche su YouTube.

 

Mi permetta una battuta e mi faccia citare Marzullo: Si faccia una domanda e si dia una risposta.

Mi spiace al momento non ne ho né di domande né di risposte.

Cosa le piace?

Mi piace l’arte, in specifico l’arte contemporanea, le cose sincere, fare le cose con i propri tempi, fotografare la quotidianità della vita e saper apprezzare il presente.

Cosa non le piace?

Tutto quello che è costrizione o falsità. E gli orari fissi.

 

Adesso può scegliere. Immagini di dover scegliere. Per il suo libro si augurerebbe una traduzione in inglese o una trasposizione cinematografica?

Certo perché no!! sarebbero entrambe una gran bella cosa ed un bellissimo traguardo.

 

Saluti i suoi lettori con un aforisma che parli di lei e delle sue emozioni…

Più che un aforisma segnalo due libri che mi hanno entusiasmato molto ultimamente, per chi ama l’arte e le cose sentite: Il dramma del fuoco, vita e morte nell’opera di Claudio Parmeggiani, di Massimo Recalcati e Una fede in niente ma totale di Claudio Parmeggiani.

 

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

Link del libro

Pagina dell’autrice