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Intervista a Marina Montesanto, autrice del libro “Beccorosso e altri racconti”

Marina Montesanto è nata e vive a Venezia. Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (russo e inglese), con tesi in russo dal titolo “Origine della fiaba e riti nuziali”, ha insegnato Lingua e Civiltà Inglese. Nel corso dell’attività di docente, ha conseguito il riconoscimento europeo per Tecniche didattiche innovative (Premio Label 2000, MIUR), nonché avviato il progetto scolastico di stage linguistico estivo all’estero.
Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del libro “Beccorosso e altri racconti”. Com’è arrivata a questa pubblicazione?
Dopo una personale, accurata ricerca, ho trovato nella Casa Editrice Kimerik quello che cercavo.

Quando e come nasce “Beccorosso e altri racconti”?
Erano tempi duri, i contatti avvenivano quasi esclusivamente con il telefono e in videochiamata.
Ho pensato alla mia nipotina, privata dell’asilo e dei suoi compagni e ho scritto per lei un piccolo brano, sperando di farle cosa gradita. “Bella storia!”, mi dice al telefono. E da qui ho subito pensato: “Scriverò per te e per altri bambini!”.
Questo è l’incipit.
Altro elemento determinante è stato rivedere i miei disegni dell’asilo riversati in uno scatolone in soffitta. Quei colori, così brillanti, mi hanno fatto riaffiorare tanti bei momenti vissuti all’asilo del Lido di Venezia, che è un posto incantevole, affacciato sulla laguna. La maestra ci raccontava fiabe, favole, ci chiedeva di riprodurre quanto ascoltato in disegni e poi in parole; li ho conservati tutti.
E il bello è che me li ricordavo tutti!
Dopo averli osservati, mi sono nuovamente affezionata. E alcuni di quei personaggi li ho fatti rivivere in altre storie.
Ho confidato a mia figlia, Irene, il mio progetto di scrivere e lei, entusiasta, mi ha chiesto di inserirsi facendo lei questa volta le illustrazioni e colorando così i miei sogni.
Per me questa inaspettata e bella collaborazione è apparsa da subito preziosa. I suoi tratti freschi hanno, senza dubbio, donato un valore aggiunto ai miei scritti.

Ha un profilo social?
No, sono una di quelle mosche bianche che resistono facendo a meno dei social.
E la cosa singolare è che vale anche per mia figlia, ben più giovane di me!

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Non nascondo di avere un progetto nel cassetto. Ma per ora lo custodisco gelosamente.

Riserviamo l’ultima parte dell’intervista a domande personali. Conosciamo meglio l’autrice, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Dopo tanti anni vicino agli studenti, da ex docente non posso non continuare a pensare a loro. Collaboro con le mie colleghe, che sono del resto le mie grandi amiche, e insieme portiamo avanti progetti didattici che hanno avuto ampio spazio nella nostra attività. Non ultimo, lo stage linguistico all’estero, che ho organizzato per tantissimi anni, portando generazioni di ragazzi dalla Scozia al Devon, da Dublino al Galles e alla Cornovaglia.
Sono, perciò, tuttora sempre pronta a fornire consigli, indirizzi, personalità di riferimento a chi mi chiede informazioni su centri linguistici che ritengo di eccellenza, oltre a indicare musei, paesaggi, escursioni da non perdere in Gran Bretagna.
Per quanto mi riguarda, seguo in tutti i modi l’evoluzione delle lingue che ho amato e studiato all’università: il russo e l’inglese, appunto. Leggo testi in lingua originale e non perdo occasione di parlare, non appena incontro qualche madrelingua!

Cosa le piace?
La lista è lunga! Proviamo a fare una sintesi.
Amo leggere, sicuramente. Starei volentieri sempre in viaggio, ché è sempre grande occasione di arricchimento.
Nel quotidiano, nuoto e gioco a tennis da sempre nello stesso circolo in cui ho incontrato del tutto casualmente mio marito, anche lui tennista.

Cosa non le piace?
Anche qui l’elenco potrebbe essere esteso! La volgarità; è proprio qualcosa che non sopporto.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
I miei affetti più cari sono sacri. Ma non meno importante è conservare le mie preziosissime amicizie.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Beh, senza dubbio “Beccorosso e altri racconti”! Scherzi a parte, “La vita che mi spetta” di Andrea Priante. Mi ha proprio colpito. Anche se niente mi ha divertito come “Russia coast to coast in Transiberiana” di Cristina Cori!

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
“L’ispirazione non dà preavvisi”, Gabriel García Márquez.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:
Link del libro 
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