Intervista a Michele Canalini, autore del Libro “La ricreazione a distanza”
10/12/2021
Michele Canalini nasce a Pesaro il 29 aprile 1974. Insegnante da ormai quasi vent’anni, con esperienza in varie scuole del Nord e del centro Italia, Michele lavora in Lunigiana da quasi dieci anni e, dalla sua esperienza nei licei e nelle scuole tecniche e professionali, illustra il ruolo dell’insegnante nella società odierna e in una scuola che cerca di essere sempre più inclusiva e accessibile.
Oggi l’autore ci parlerà della sua pubblicazione.
Quando e come nasce “La ricreazione a distanza. Una manica di studenti alle prese con quei pezzi di insegnanti”?
Oggi l’autore ci parlerà della sua pubblicazione.
Quando e come nasce “La ricreazione a distanza. Una manica di studenti alle prese con quei pezzi di insegnanti”?
Il libro nasce come approfondimento e riflessione di ciò che svolgo in classe ogni giorno; in più, si tratta anche di un’ulteriore disamina personale, considerando il mio precedente saggio, “L’insegnante di terracotta”, edito da Mimesis e uscito nel 2018.
Tuttavia, questo mio recente volume, uscito per le edizioni Kimerik, presenta un taglio differente: non è solo un saggio sulla scuola ma vuol essere un libro innovativo nella forma perché mescola il genere narrativo del romanzo, accattivante e molto caratterizzato, con la trattazione storiografica nella quale racconto in modo divulgativo e familiare la storia della scuola dal 1859 ai giorni nostri, intercalando delle note autobiografiche di cultura con resoconti di carattere nazionalpopolare che danno un tono nostalgico e romantico al libro.
Il testo risulta articolato in una cornice che organizza il materiale secondo una scansione di “otto giornate”. In più, c’è una postfazione finale che si richiama implicitamente al titolo (La ri-creazione) e alla tesi di fondo del libro (la scuola rinasce sempre, anzi si ri-crea, anche dopo una pandemia, quale è quella da noi vissuta con il Covid-19, come raccontato nell’Ottava giornata).
Tuttavia, questo mio recente volume, uscito per le edizioni Kimerik, presenta un taglio differente: non è solo un saggio sulla scuola ma vuol essere un libro innovativo nella forma perché mescola il genere narrativo del romanzo, accattivante e molto caratterizzato, con la trattazione storiografica nella quale racconto in modo divulgativo e familiare la storia della scuola dal 1859 ai giorni nostri, intercalando delle note autobiografiche di cultura con resoconti di carattere nazionalpopolare che danno un tono nostalgico e romantico al libro.
Il testo risulta articolato in una cornice che organizza il materiale secondo una scansione di “otto giornate”. In più, c’è una postfazione finale che si richiama implicitamente al titolo (La ri-creazione) e alla tesi di fondo del libro (la scuola rinasce sempre, anzi si ri-crea, anche dopo una pandemia, quale è quella da noi vissuta con il Covid-19, come raccontato nell’Ottava giornata).
Continua a promuovere le sue pubblicazioni sui social?
Sì, è la mia forma di promozione principale in questo periodo, anche perché è oggettivamente difficile replicare tutte le presentazioni in presenza che ho tenuto tempo fa (Sarzana, Carrara, Pontremoli, Fivizzano e Pesaro) per “L’insegnante di terracotta”.
Tuttavia sto pensando per “La ricreazione a distanza” a una diretta facebook di una mia presentazione all’interno di una libreria. Ci devo ancora lavorare.
Poi, avrei anche l’idea di realizzare dei video settoriali sui momenti più importanti della storia della scuola italiana. Forse, anche qui da pensarci.
Tuttavia sto pensando per “La ricreazione a distanza” a una diretta facebook di una mia presentazione all’interno di una libreria. Ci devo ancora lavorare.
Poi, avrei anche l’idea di realizzare dei video settoriali sui momenti più importanti della storia della scuola italiana. Forse, anche qui da pensarci.
Ha altri progetti letterari in cantiere?
Forse un altro testo, magari un romanzo puro. Vediamo anche perché almeno mi ci vorranno altri due anni. Nell’immediato, però, voglio registrare un’altra puntata da inserire all’interno di una serie di podcast che ho già pubblicato qualche mese fa. La serie s’intitola “Eredi. Storie di talenti e fatalità” e racconta alcune vicende della nostra modernità e i suoi intrecci con la grande Storia. Il primo episodio è già stato pubblicato su tutte le principali piattaforme di streaming e rievoca la vicenda del rapporto con il nucleare, da Einstein a Chernobyl. Non a caso, si intitola “Uomini e atomi”.
Riserviamo l’ultima parte dell’intervista a domande personali. Come ha vissuto quest’ultimo periodo della pandemia?
Andando a scuola, ogni giorno. E, in parte, raccontandolo appunto nella “Ricreazione a distanza”.
Quali interessi è riuscito a coltivare?
Lettura e tanto tempo passato in famiglia, cagnolina compresa.
Cosa, invece, le è mancato fare?
Andare al cinema.
Quali sono le cose che sono rimaste costanti nella sua vita?
Scrivere, leggere e insegnare. E anche guardare le partite di calcio.
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 mesi?
“Finché il caffè è caldo”, di Toshikazu Kawaguchi.
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Nessuna in particolare. Ma mi fa ridere quanto ho letto recentemente su un muro di una scuola, “Fate l’amore, non fate il liceo”.
Vi lasciamo il link del libro e la scheda dell’autore! Alla prossima emozione condivisa e buona lettura: |
https://www.kimerik.it/libro/4359/la-ricreazione-a-distanza-michele-canalini |
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