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Intervista alla scrittrice Matilde Trifiletti

 

Matilde Trifiletti nasce a Barcellona Pozzo di Gotto il 22 luglio 1975. Nel 2012 esce la sua prima raccolta di poesie dal titolo Granelli di sabbia. Nel 2018 partecipa al concorso “Il Federiciano” organizzato da Aletti Editore con selezione e pubblicazione di una poesia inserita in una raccolta antologica.


Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Matilde Trifiletti, autrice del libro “Emozioni e parole come gocce dall’anima”.

Il mio libro (Emozioni e parole come gocce dall’anima) pubblicato dalla casa editrice Kimerik,

è una piccola raccolta di poesie, è un viaggio, reale o immaginario, fatto nell’arco di un bel po’ di anni, racconta l’esperienza di un’anima, attraverso la sua emotività, forte e debole al tempo stesso, mutevole, incomprensibile a volte, ma innegabilmente ‘umana’.

 

 

Ci vuole dire come mai è arrivato a questa pubblicazione?

 

Fin da ragazza, avevo l’abitudine di appuntare in un quaderno i miei pensieri, per molto tempo sono rimasti chiusi in un cassetto, un giorno svegliandomi, mi son detta, che era giunto il momento di riaprire quel cassetto e di provare a realizzare un sogno,

perché non bisogna mai smettere di sognare. Ed eccomi qui!

 

 

Quando e come nasce “Emozioni e parole come gocce dall’anima”?

 

Che cos’è la poesia?

La poesia, è l’arte di tradurre in parole l’emozione o, viceversa, di tradurre l’emozione in parole.

È l’arte di saper tramutare in manifestazione ciò che si vede o si prova.

È un po’ come dipingere con le parole.

La poesia è parola scritta, ma solo chi sa veramente fare poesia riesce a far vedere ciò che descrive, sia questa una cosa concreta o un’emozione, il vero poeta riesce a fartele vedere.

È l’arte di scrivere ciò che si ha nel cuore attraverso i versi.

Occorre tanta umiltà e sensibilità, in essa si trova il sentimento puro, il viaggio nella nostra mente, delle nostre sensazione. Io la trovo in ogni angolo, in ogni immagine, in ogni sguardo, per me è l’inchiostro della mia anima , dove riesco a far trasparire le mie emozioni, sogni e realtà. Chi legge deve vedere quello che sento.

Essa non descrive solo le cose belle, ma descrive anche cose brutte, ma lo fa cercando di renderle migliori. Ad esempio, un grande poeta, Giuseppe Ungaretti scrisse una poesia che citava così: Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie, la scrisse nel 1918 durante la grande guerra mentre stava in trincea, e evidenziava la precarietà dei soldati. Descrisse qualcosa di drammatico, e lo fece con un’intensità tale che nessuno può evitare di immaginare la sua emozione.

Regole diverse esistono a livello stilistico e di versi per dare vita a una bella poesia,

ma essa è prima di tutto una libera espressione dell’animo , quindi è preferibile scrivere liberando la mente. A volte scrivo dei versi e nemmeno mi rendo conto come ci sia riuscita, perché l’amore per la scrittura è una cosa spontanea. Una volta mi è stato detto: Puoi scrivere una poesia per un’amica, per la famiglia, per il fidanzato, per te stessa, basta che ti lasci andare e non pensi a come buttare giù idee. Se sei poeta nell’animo, ci metterai poco a diventarlo, anche su carta e potrai provare a pubblicare un libro di poesie, ed è quello che ho fatto! I poeti, non guardano, vedono!

Il verso è l’unica metrica fondamentale della poesia, detto in maniera ‘rozza’: ogni tanto bisogna andare a capo, altrimenti non si scrive poesia ma prosa! Tuttavia, non si può andare a capo a caso,

perché è necessario suddividere i versi con cognizione di causa, in base al proprio stile e alla metrica adottata.

La metrica, rappresenta l’insieme di regole da seguire per scrivere una poesia. Essa è molto importante, perché è alla base della musicalità che caratterizza il verso e che distingue la poesia dalla prosa.

Le regole della metrica, che poi non sono regole, ma semplici leggi naturali, sono poche e relativamente facili da imparare. Il difficile è riuscire a conciliare la forma, un bel ritmo, una bella musicalità, magari abbellita anche dalla rima, con il contenuto, un testo ricco di ispirazione, di immagini, di felice scelta delle parole. Questa però è materia che non si può insegnare: poeti si nasce(raramente), oppure si diventa, leggendo i grandi e provando, provando e riprovando, nel senso di avere anche il coraggio di buttare via quello che non è bello e non è all’altezza delle cose migliori di cui siamo capaci. Meglio riuscire a fare pochi, piccoli gioielli, piuttosto che fare quintali  di versi, che poi versi non sono e sicuramente non lasceranno il segno.

Non bisogna mai eccedere in quella che viene definita comunemente come ‘ licenza poetica’. Ricordate che le regole della grammatica italiana valgono anche per la poesia. Dunque, evitate di stravolgere parole e verbi illudendovi di aver dato vita a un modo sublime di scrivere.

L’uso della punteggiatura è essenziale. Basta spostare una virgola o togliere un punto per stravolgere completamente il ritmo e l’efficacia di un verso. La punteggiatura è un’arma molto potente per comunicare bene, ma può essere anche letale se inserita male: usatela con saggezza. Scrivete solo se vi sentite ispirati e cercate una situazione o un luogo che vi ispira davvero. Io la maggior parte delle volte, mi siedo su uno scoglio al mare, vicino casa mia, lascio che il rumore del mare e un leggero alito di vento, entrino in me e la mia mente inizia a viaggiare. Ricordate che la poesia è umiltà e sensibilità. Non scrivo mai al computer nel tentativo di risparmiare tempo, scrivo in maniera tradizionale, vivendo ogni parola impressa sulla carta. La poesia è un genere letterario composto da moltissime sottocategorie: poema, sonetto, ballata,  ecc….

Ci sono davvero tante varianti e sfaccettature, tutte da scoprire e da apprezzare. Bisogna trovare un proprio stile e una propria dimensione ideale. In parole povere, ogni persona ha dei temi o argomenti su cui vorrebbe scrivere. Nelle mie poesie, io ho inserito un po’ tutto, i valori che mi stanno più a cuore, esperienze di vita che mi hanno segnato, in bene o in male, aspetti del mio carattere che ho voluto portare fuori. L’animo e il cervello umano sono in grado di ricevere e vivere tanti tipi di emozioni, vede e sente tante cose. Quindi, bisogna mettere su carta tante emozioni ed esperienze diverse. Ed è proprio quello che ho fatto io.

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

 

 

Si, su facebook, come Matilde Trifiletti

 

 

 

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?

 

 

Al momento, non sto scrivendo, però vorrei provare a scrivere anche un romanzo..

 

 

 

 

 

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?

 

 

La famiglia!

 

 

 

 

 

 

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

 

Nella vita, tra una lacrima ed un sorriso, vi è il desiderio di guardare ogni nuovo giorno, con la speranza nel cuore!

 

 

 

Matilde Trifiletti