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Intervista a Francesca Annese, autrice del libro “Heric e la profezia del cristallo”

Francesca Annese nasce a Pescara, in Abruzzo, il 10 febbraio 2010 e frequenta la terza media alla scuola Montale dell’IC Pescara 10. Frequenta gli scout da sei anni ed è cintura marrone di karate. A otto anni si innamora del mondo dei cosplay e da quell’età partecipa a numerose gare. Ama leggere e scrivere e, proprio per questo, non può fare a meno di partecipare al blog scolastico. Da un anno frequenta lezioni di scrittura e ora finalmente è riuscita ad arrivare al suo obiettivo: la pubblicazione del suo primo libro.

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo con Francesca Annese, autrice del libro “Heric e la profezia del cristallo”.

 

E’ un immenso piacere poter intervistare una così giovane scrittrice. Raccontaci, come ti sei innamorata della scrittura?

Sin da quando ero piccola, ho sempre amato leggere e scrivere. Leggevo veramente tanto per la mia età, e il primo vero libro che ho letto completamente da sola, è stato Harry Potter, a soli sei anni. Non è una cosa da tutti, infatti vado molto fiera del mio risultato. Il magnifico maghetto, mi aveva sin da quell’età, lasciato dentro una sorta di magia vera e propria, infatti, più o meno da quella età, ho iniziato a scrivere. Mi ero già da all’ora, completamente innamorata del mondo della scrittura, mi piaceva vedere quante parole riuscivo a scrivere ma soprattutto mi piaceva inventare storie che mi entusiasmavano sempre di più.

Quello che a me piace definire il mio primo libro, è stato un piccolo fascicolo di quattro pagine, dove su ognuna era disegnato un componente della mia famiglia con scritto “io sono…..” e in basa al nome della persona finiva la frase. Sono veramente affezionata a quel piccolo mucchietto di pagine e ancora oggi lo tengo conservato nella mia libreria.

 

Quando e come nasce “ Heric e la profezia del cristallo “?

 

“Heric e la profezia del cristallo”, nasce come passatempo. Avevo iniziato da poco a frequentare un corso di scrittura il cui risultato finale doveva essere quello di una piccola storia di qualche pagina, per sola soddisfazione. Dopo aver iniziato la mia storia, mi sono resa conto che non mi bastavano poche pagine, quindi ho iniziato a scrivere capitoli. E capitoli più capitoli hanno formato quello che oggi è il mio libro.

 

 

 

Quali emozioni hai provato nel vedere pubblicato il tuo primo libro?

 

Sono stata molto felice di questo mio grande obbiettivo. È un sogno di sempre poter pubblicare una mia storia e non pensavo che lo avrei raggiunto così presto.

Durante la stesura del libro, molte volte mi sono detta che non sarei riuscita ad arrivare alla fine, mi bloccavo e non sapevo più come andare avanti. E vedere che in realtà c’è l’ho fatta, è veramente una grande soddisfazione sia per me, che per tutte le persone che mi sono state vicine.

 

 

Cosa vorresti trasmettere a chi legge il tuo libro? Oltre la voglia di leggerlo tutto d’un fiato..

 

Mi piacerebbe trasmettere due importanti caratteristiche: il coraggio e la fedeltà.

 

Il coraggio di non fermarsi mai, di non arrendersi di fronte alle difficoltà ma trovare una soluzione, anche se difficile. Il coraggio di realizzare i propri sogni a prescindere dell’età o qualunque altro fattore che pensate vi possa impedire di raggiungere i vostri obbiettivi. Il coraggio di essere sé stessi, anche se non piacete agli altri, di sorpassare tutte le prese in giro che avete ricevuto o che riceverete e di credere in quello che fate.

 

E la fedeltà di essere amici leali. La fedeltà di non abbandonare gli altri nel momento del bisogno e di non sostituirli con altre persone che sbucano nella vostra vita. La fedeltà di rimanere sempre pronti ad aiutare le persone che farebbero lo stesso per voi. La fedeltà di non pensare a come le altre persone vedono o descrivono chi ci vuole bene, ma di pensarlo da noi. Siamo noi che dobbiamo decide con chi usare il nostro tempo e non gli altri.

 

 

Hai altri progetti letterari nel cassetto, altri mondi fantastici da farci visitare?

Certo che sì! Già un’altra storia ha iniziato a prendere vita. Non sarà un seguito di questo primo libro, bensì ci teletrasporteremo in un mondo completamente diverso e nuovo.

 

 

Come sogni possa essere il tuo futuro?

Questa è una domanda, a cui molti giovani  avrebbero probabilmente risposto “Ancora non lo so”. Io invece un’idea c’è l’ho già da ora. Mi piacerebbe veramente tanto studiare lettere per diventare professoressa alle scuole medie. Ho sempre amato il mondo delle insegnanti e mi piace stare con i bambini e ragazzi, quindi vorrei immergermi in questo sogno, che spero si potrà realizzare.

In più mi piacerebbe veramente tantissimo diventare una criminologa: soprattutto nell’ultimo periodo ho capito che sono molto appassionata a questo genere di cose. Mi piace l’idea di studiare i vari crimini e i soggetti che li compiono.

E ovviamente, come ultima cosa, continuerò a scrivere, perché ho capito che se si è nati per fare una cosa in particolare, allora bisogna seguire quella passione, e io so la mia qual è: la scrittura.

 

 

Cosa ti piace?

È una domanda molto complicata, mi piacciono veramente tante cose.

 

Mi piace la magia, perché dono un po’ di colore alla vita.

Mi piacciono le serie tv, perché ti fanno compagnia quando stai male.

Mi piace il gelato alla nocciola, perché il suo gusto fresco mi fa sognare ogni volta.

Mi piacciono tantissimo i girasoli, perché questi fiori, proprio come dice il loro nome, si girano verso la luce.

Mi piacciono le calamite souvenir, perché mi ricordano che sono stata in quel posto.

Mi piacciono gli evidenziatori e le penne colorate, perché aggiungono quel tocco di creatività a tutto.

Mi piacciono le copertine dei libri, perché, anche se si dice “non giudicare un libro dalla copertina”, per me la copertina dice molte cose.

Mi piacciono le cose d’antiquariato, perché, come diciamo noi ragazzi di oggi, sono tanto “aestetich”.

Mi piace il pianoforte, perché mi trasmette serenità e, anche se non lo suono, spero di poter imparare.

Mi piace viaggiare, perché adoro scoprire nuovi posti ed esplorarli.

Mi piace il disordine, perché secondo me ogni disordine ha un proprio ordine.

Mi piace ascoltare la musica da Spotify, perché mi aiuta a pensare a me stessa.

Mi piace la pioggia ma soprattutto camminare sotto di essa, perché mi fa sentire libera e priva di ogni preoccupazione.

Mi piace la fotografia, perché con essa posso imprimere tutte le mie emozioni e stati d’animo.

E per finire, mi piacciono gli incubi, perché mi ricordano che anche nel bene, c’è sempre un po’ di male.

 

 

Cosa non ti piace?

A tutti non piacciono delle cose o persone oppure oggetti, per me questo.

 

Non mi piace la gente che supera la fila, perché mi fa passare la voglia di fare questa.

Non mi piace chi butta le cartacce per strada, perché poi si  lamentano che il mondo sta subendo danneggiamenti.

Non mi piace il temporale, perché non mi fa sorridere, anzi, tutto il contrario!

Non mi piace il caldo, perché non lo sopporto.

Non mi piace svegliarmi la mattina presto, perché mi ritrovo sempre assonnata.

Non mi piace la danza, perché è uno sport troppo serio.

Non mi piace il mare, non c’è un vero motivo, ma se devo scegliere se andare al mare o in montagna, scelgo senza ombra di dubbio la seconda.

Non mi piace la perfezione, perché chi pensa di essere perfetto è il primo ad avere un difetto.

Non mi piacciono i giudizi affrettati, perché secondo me, per giudicare una persona bisogna prima conoscerla bene.

E per finire, non mi piace la falsità, perché ci fa rimanere soli senza nessuno su cui poter contare.

 

 

Che consiglio daresti ad un tuo coetaneo/a che vorrebbe lanciarsi nel mondo della scrittura?

Gli direi di lasciarsi andare, di tirare fuori tutta la creatività che ha dentro. Di non fermarsi mai anche se sembra difficile. Di farsi aiutare da qualcuno per avere qualche suggerimento per migliorarsi.

Gli direi di lanciarsi anche senza paracadute perché l’atterraggio è pieno di morbide soddisfazioni. Di non preoccuparsi di quello che pensano gli altri, e di essere orgoglioso/a dei risultato che ha ottenuto.

 

 

Salutiamo la nostra giovane scrittrice augurandole una fiorente carriera…