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Intervista a Francesco Lo Vecchio, autore del libro “Cola e altre storie”

Francesco Lo Vecchio è nato a Sciacca nel 1956, ma è di Sambuca di Sicilia (AG) ed è stato insegnante di Francese. Impegnato nel movimento nonviolento e nel volontariato, nel 1982 ha fondato l’Associazione ‘M.K. Gandhi – M. L. King – B. Khan’ e ha partecipato a numerose manifestazioni pacifiste. Appassionato di fotografia, attualmente collabora con La Voce di Sambuca. Ha pubblicato per la Lilit Books il libro Da Zabut a Sambuca nel 2019 e nel 2022 Da Brescia a Sambuca.

Oggi ci parlerà un po’ di sé e del libro “Cola e altre storie”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
Quando e come nasce “Cola e altre storie”?
Il libro nasce dalla mia indole di raccontare storie legate al mondo popolare con un linguaggio coerente a quel mondo stesso. Presentare dei personaggi singolari sia per la loro bontà, ma anche per la loro bizzarria o eccentricità. Riprendere quella letteratura tipica dei giullari: i contastorie d’antan.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Ho un profilo sociale su Facebook (Franco Lo Vecchio) sin dal 2008 e una pagina su You tube (Francesco Lo Vecchio). In entrambi le pagine, racconto altre storie attraverso album fotografici o video.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Sto lavorando a un libro di tradizioni legate a Sambuca di Sicilia e molto più in generale all’Isola: un lavoro linguistico che m’impegnerà per un po’ di tempo. Quando troverò una storia interessante, mi piacerebbe scrivere un romanzo breve.

Riserviamo l’ultima parte delle interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Essendo in pensione dal 1° settembre 2021, la mia vita è cambiata molto soprattutto trasferendomi da Brescia, dove ho insegnato per trent’otto anni, a Sambuca di Sicilia: dalla città al borgo. Ho dovuto “reimpostare” la mia vita, cambiare abitudini, adeguarmi allo spirito dei miei concittadini. Il mio Borgo non è più quello che ho lasciato, quello che si trova in alcuni racconti di “Cola e altre storie”. Il passato è come l’acqua del mulino: non macina più le atmosfere e i valori di un tempo. Trascorro buona parte delle mie giornate ad accudire soprattutto mia Mamma (94 anni), adoro il giardinaggio, le lunghe passeggiate sui monti o in riva al mare e soprattutto fotografare e filmare. Scrivo per riempire i vuoti, ma soprattutto perché mi piace. Un giorno, vorrei tornare a svolgere volontariato così come facevo a Brescia.

Cosa le piace?
Oltre gli impegni quotidiani, mi piace scrivere, fotografare, filmare e contemplare l’universo che mi circonda tenendo i piedi saldamente a terra.

Cosa non le piace?
Non mi piace l’ingiustizia dei forti contro i più deboli. Non mi piace essere distruttivo. Non mi piacciono i “sepolcri imbiancati”. Non mi piace la saccenteria. Non mi piacciono tutte le forme di discriminazione. Non mi piacciono la calunnia, il fondamentalismo e tutti gli “ismi”.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
La pace interiore e l’armonia con tutte le componenti del Pianeta.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Un libro che mi ha colpito e, a tratti, commosso, è stato “Scrivere, mi è sempre piaciuto” dello Scrittore e mio concittadino Enzo Randazzo.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
“Non voglio che la mia casa venga cinta dai muri e tappata nelle finestre. Voglio che le culture di tutte le terre si spargano liberamente nella mia casa. Ma rifiuto di essere sopraffatto da una sola di esse”. M.K. Gandhi detto il Mahatma.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:
Link del libro 
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