Intervista a Giannantonio Zambon, autore del libro “Basilio II e l’apogeo dell’Impero bizantino”
Giannantonio Zambon, nato nel 1977 a San Bonifacio (VR), nonostante abbia conseguito un titolo di studio di indirizzo tecnico-economico, è sempre stato appassionato di storia antica e medievale, nonché cultore di filologia romanza e slava meridionale. Da anni si dedica a ricerche e studi approfonditi sulla storia e sulla civiltà dell’Impero bizantino e degli Slavi meridionali. La passione per la scrittura lo accompagna sin dalla tenera età e la divulgazione del mondo bizantino costituisce la sua missione: un mondo ben rappresentato dalle icone e dai canti religiosi greco-bizantini, dove i princìpi e la logica del classicismo greco-romano lasciano il posto al mistero, al misticismo, così come alla tristezza e all’irrazionalità tipiche dell’Oriente. Sposato con due figli, vive attualmente a San Gregorio, un piccolo paesino in provincia di Verona, e lavora presso un’importante azienda veronese come responsabile d’ufficio.
Oggi l’autore ci parlerà un po’ di sé e del libro “Basilio II e l’apogeo dell’Impero bizantino ”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
Il mondo bizantino dell’età di mezzo è un mondo misterioso e impenetrabile agli occhi di un occidentale, un impero chiuso in sé stesso che esclude lo scambio di idee e valori col mondo esterno. Esso, dietro la raffinatezza e la clericalizzazione della vita, nasconde in sé elementi che lo distinguono dagli altri Stati occidentali di allora, e cioè la lussuria, la crudeltà e il fasto delle autocrazie orientali. Una realtà indissolubilmente mescolata con il simbolo e l’astrazione. Il mio intento con questa pubblicazione è quello di penetrare e svelare questo misterioso mondo, raccontando le avvincenti vicende dell’età dell’oro di Bisanzio – cent’anni di conquiste -, concentrandomi ed esaltando la figura avvincente del grande imperatore bizantino Basilio II il Bulgaroctono, l’archetipo eroico di ogni sovrano.
Quando e come nasce “Basilio II e l’apogeo dell’Impero bizantino”?
La mia opera “Basilio II e l’apogeo dell’Impero bizantino” è il frutto maturo di un ventennio di approfondite ricerche circa la civiltà bizantina. Essendo, tuttavia, questo periodo storico poco sviluppato in Occidente, ho deciso pertanto di lasciare memoria, nero su bianco, delle interessantissime vicende che caratterizzarono questo periodo storico, con l’intento di trasformare la mia opera in una fonte di sapere dalla quale il lettore occidentale possa attingere dei fatti poco conosciuti, circa l’Europa dell’anno 1000, ma di assoluta importanza storica per la storia europea.
Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Sì, Giannantonio Zambon su facebook: Giannantonio Zambon | Facebook
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Ora sono “a riposo”, ma ho tante bozze nel cassetto.
Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Sono sposato da vent’anni e ho due figli, Ivan e Christian.
Lavoro come responsabile d’ufficio presso un’importante azienda italiana in provincia di Verona. Questo implica un grande impegno, fisico e intellettuale, in quanto, oltre a gestire il proprio lavoro, si deve coordinare una squadra di collaboratori.
Cosa le piace?
La mia passione è la storia. Da anni mi sono dedicato a ricerche e studi approfonditi sulla storia e sulla civiltà dell’Impero bizantino e degli Slavi meridionali.
La passione per la scrittura, poi, mi accompagna sin dalla tenera età: cerco sempre di raffinare ciò che scrivo, quasi un esteta della lingua italiana.
Altre mie passioni sono la cucina e la musica, così pure il giardinaggio e la cura meticolosa che ho per le “mie” piante.
Cosa non le piace?
La matematica e la lingua francese: non riesco a comprenderle.
Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
Innanzitutto la famiglia. E’ fondamentale essere un esempio per i nostri figli, non solo attraverso le parole ma soprattutto con i fatti. Essi copiano il nostro stile di vita e non le nostre parole.
In secondo luogo considero fondamentale la conservazione dell’antichità classica greco-romana, nonché della poesia, la filosofia e la scienza greche, di cui siamo tutti debitori. Ciò implica anche lo studio del greco e del latino.
E poi la storia. Per me la storia è un enorme romanzo, gremito di avvenimenti avvincenti, d’inganni, di misteri, di violenza, di clemenza, di dolore e di amore, che solo la pazienza di un arguto scrittore riesce a cucire insieme creando uno stato di suspense che rende avvincente la lettura di un’opera
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Ogni romanzo di Marcello Simoni.
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Certo, è una frase che ho scritto: “Esistettero uomini che compirono gesta straordinarie. È doveroso compito dello scrittore tramandarle e renderle immortali.. nonché accattivanti”.
Alla prossima emozione condivisa e buona lettura: