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Intervista a Giuseppe Caroli, autore del libro “L’Io e la sua ombra”

Giuseppe Caroli è nato a Bari il 24 marzo 1956, ma da tanti anni è residente a Modena. Nel 1982 si è laureato in Medicina, specializzandosi poi in Psichiatria. Con la Casa Editrice Kimerik ha già pubblicato La breve storia di Mimì Italiano (2017), Abbasso l’olio d’oliva (2019), Gezz (2020) e Tango? – Ovvero il maresciallo Drago, lo scrittore fantasma e l’indomita Desde (2021).

Oggi l’autore ci parlerà un po’ di sé e del libro “L’Io e la sua Ombra – Breve storia del Doppelgänger: la nascita, l’ascesa, l’apoteosi, la decadenza di un mito, viste attraverso la psicologia, il cinema e la letteratura”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
L’amore per la narrazione, sia essa l’ascolto di un racconto sia descrivere un succedersi di eventi creando uno o più fili che li uniscano e diano loro diversi significati, mi ha condotto prima a praticare ed insegnare la psicoterapia, poi ad appassionarmi per la scrittura. Una forma narrativa altrettanto seducente è il cinema che spesso ha rappresentato emozioni, sentimenti, sofferenze psichiche. Ho cercato di unire ciò che amo confrontando lo stile di rappresentazione cinematografico del disagio psichico con la teoria scientifica e la mia pratica clinica. Ho iniziato con il Doppio perché rappresenta forse il più antico Mito di autorappresentazione dell’essere umano.

Quando e come nasce “L’Io e la sua Ombra – Breve storia del Doppelgänger: la nascita, l’ascesa, l’apoteosi, la decadenza di un mito, viste attraverso la psicologia, il cinema e la letteratura”?
A questa domanda le ho di fatto appena risposto. Aggiungo che il libro sul Doppelganger è il primo volume di un’Opera che si occuperà di Adolescenza, Nevrosi e Psicosi, Relazioni umane e Psicoterapie. Ogni argomento riproporrà il paragone fra teoria, teoria della tecnica, pragmatica clinica e rappresentazione filmica. In tutto si tratta di cinque volumi già scritti.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Sto scrivendo un romanzo. A parte quelli già pubblicati, nel cassetto ne ho altri cinque più una ventina di racconti.

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Mi occupo, come già detto, di psicoterapia. Amo leggere, guardare dei bei film, coltivare amicizie vere, amo molto mia moglie che si occupa di me, eccetera. Non aggiungo altro perché in genere le domande le faccio io e lei, peraltro, riguardo questo materiale non è vincolata da segreto professionale.

Cosa le piace?
La musica: ho una ricca collezione di dischi sia in vinile sia in cd. Amo il blues ed il rock progressivo. Mi piacciono Gwineth Paltrow ed Isabelle Adjani. Amo la squadra del Bari e soprattutto amo la Minolla.

Cosa non le piace?
La stupidità divenuta oggi endemica.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
La sopravvivenza.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
“La donna che sbatteva nelle porte” di Doyle.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Non c’è due senza tre e il quarto vien da sé!

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

Link del libro 
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