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Intervista a Isabella Giannò, autrice del libro “Anima tripolina – Quei mondi che non si vedono”

Nata a Tripoli, in Libia, nel 1952, Isabella Giannò vive in Italia dal 1970. Ha lavorato presso la Biblioteca Nazionale di Roma, è mamma, scrittrice e appassionata di storia.

Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del libro “Anima tripolina – Quei mondi che non si vedono”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
Dopo la morte di mia madre noi figli abbiamo deciso di dividerci le foto e le lettere di famiglia. Abbiamo pescato a caso da un grande sacco e a me, oltre a fotografie e a diverse lettere scritte nel tempo di guerra, è capitata una busta contenente alcuni fiori di ibisco secchi conservati nella bambagia. C’era anche un biglietto, scritto dalla zia Maria a mia madre. “Questi fiori sono miracolosamente rimasti vivi tra le mani di papà, per 366 ore. Li conservo per te – in preda a grande dolore – impossibilitata dalla guerra a tornare a Tripoli per dargli un ultimo bacio”. Con il tempo, attraverso altre vie, sono venuta in possesso di altre lettere della famiglia paterna che arricchivano il quadro di interessanti particolari. L’idea che cullavo da anni di scrivere una storia romanzata sui nonni ha preso corpo e tanti ricordi e appunti già messi sulla carta hanno costituito un agglomerato che ha affascinato me per prima. La biblioteca Nazionale in cui lavoravo mi ha permesso la consultazione dei quotidiani e ho avuto accesso alla scoperta di alcuni libri in cui si faceva accenno alle vite produttive dei nonni. Ho comparato le certezze storiche con i ricordi di tanti racconti fatti dalla nonna Elvira negli anni in cui dormivo nella sua casa. Nonostante gli arricchimenti romanzati il manoscritto languiva in un cassetto. È stato mio nipote di 16 anni che mi ha esortato dicendo che il mio libro trattava di un tema molto interessante e che avevo il dovere di pubblicarlo. Una amica mi ha parlato della casa editrice Kimerik e ho inviato il mio manoscritto.

Quando e come nasce “Anima tripolina – Quei mondi che non si vedono”?
“Anima tripolina- Quei mondi che non si vedono” penso che abbia iniziato a germogliare dentro i miei sei anni, quando mia nonna mi ha insegnato a scrivere. Avevo abbandonato la scuola francese e volevo inserirmi in una scuola dove si comunicasse in lingua italiana. Lei è stata la mia maestra per affrontare il salto e ancora dopo, durante il percorso elementare. Da subito, dal tempo di quelle dita macchiate dall’inchiostro, mi ha trasmesso la convinzione che l’armonia delle parole, dettate dai cinque sensi, contenga un potere interessante. Il ricordo di lei, della sua forza, della sua fedeltà ai bersaglieri presto trucidati in Libia, della sua fede, del suo operato come maestra, il suo amore per la lirica e parallelamente la leggenda sul nonno, morto prima della mia nascita, hanno costituito un lavoro emotivo e mentale incessante. Alcune silhouttes familiari che fanno da sottofondo nella seconda parte del racconto sono appositamente romanzate per una questione di privacy ma non vogliono togliere nulla alla famigerata unione.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Ho un profilo Facebook a nome Isabella Giannò, molto più recente di un profilo fb a nome Isabella Gianno, ormai abbandonato.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Sto scrivendo un altro romanzo . La protagonista è una ragazza tunisina che approda insieme alla famiglia sull’isola di Pantelleria all’inseguimento di un misterioso e intensissimo profumo approdato a Sidi bou Said.

Riserviamo l’ultima parte delle interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Il mio mondo privato è fatto di impegni reali animati dalla creatività , la poesia e la bellezza. Ora che sono in pensione creo eventi per anziani con sottofondi culturali, religiosi e musicali, non trascurando la proiezione di film e tornei di burraco.

Cosa le piace?
Mi piace creare video di tutti i generi, recitare poesie mie e altrui, curare i fiori, leggere, pensare.

Cosa non le piace?
Disperdere energie nei litigi, nelle prese di posizione, discutere di politica.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale? Creare armonia e complicità Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni? Mi è piaciuto molto “La biblioteca di Parigi”.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
La vita si mostra come un arazzo al cui rovescio i fili intrecciati offrono un disegno insospettato.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

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