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Intervista a Saverio Ferrara, autore del libro “L’aria del rettangolo”

Saverio Ferrara nasce nel 1953 a Reggio Calabria, dove conclude gli studi presso l’Accademia di Belle Arti. Dal 1976 è stato Docente di Discipline Plastiche. Attualmente risiede a Napoli.

Oggi l’autore ci parlerà un po’ di sé e del libro “L’aria del rettangolo”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione?
Dalla  lettura  del tutto casuale sul web, della morte di un reggino come me, al quale lo Stato di  Israele ha conferito l’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni”.  Il Maresciallo Gaetano Marrari, era il Comandante del Corpo di Pubblica Sicurezza del  più grande campo  di concentramento costruito in Italia a seguito delle leggi razziali del 1938, proprio in Calabria a Ferramonti  nei pressi di Tarsia. In quei sedici ettari di terreno paludoso e bonificato solo in parte, fu progettato e costruito il campo di forma rettangolare nel quale transitarono fino il 1943, circa 2700 alle persone di origine ebraica, oltre a antifascisti e stranieri non graditi al regime.

Quando e come nasce “L’aria del rettangolo”?
Un anno e mezzo fa quando scopro incredibilmente,  a distanza di oltre 50 anni di non conoscere nulla di quel luogo, interrogandomi su come era stato possibile che durante  i periodi  nella scuola media, superiore e  soprattutto in Accademia, non abbia mai sentito parlare dell’esistenza di quel neo, quasi al centro della Calabria. Il luogo, e alcuni episodi storici sono stati soltanto lo spunto per un romanzo ambientato negli anni ’90, quando ancora il sito del campo di concentramento di Ferramonti, non era stato valorizzato. È un visionario viaggio da fermo, attraverso una storia d’amore e d’amicizia, mista a minuti frammenti storici, delle vicissitudini di due inseparabili amici antifascisti deportati nel campo di Ferramonti, insieme a detenuti di origine ebraica,  nel suo ultimo anno e  subito dopo la liberazione. Questi immaginari internati,  hanno fatto da guida ai miei occhi  dentro il campo, permettendogli di osservare  spezzoni di vita al suo interno. Ma il mio dispiacere è quello di non aver potuto stringere la mano ad un uomo, che avrei potuto facilmente trovare prima che il destino mi portasse via da quella città, nel 1976.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Facebook: https://www.facebook.com/Saverio-Ferrara-104863115445571/
Instagram: https://instagram.com/ferrara.saverio?utm_medium=copy_link

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Sì, sono già molto preso da un un’altra storia.

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato? Cosa le piace?
Attualmente scrivere e pubblicare se possibile, un racconto l’anno, forse mi stancherò ma non adesso; e poi il mare, film, tecnologia, per alcuni versi la politica , il sorriso dei bambini.

Cosa non le piace?
Ipocrisia, falsità, violenza ,volgarità e tutti quegli atteggiamenti di disprezzo verso gli altri da qualsiasi parte essi provengano.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
La qualità.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Ahimé non leggo molto i libri. Leggo gli stralci, le frasi,  piccole storie, i pezzettini di giornale, nessun libro attentamente letto, quel che so è che scrivere, creare, immaginare in modo che gli altri che leggono, possano apprezzare, è difficilissimo.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
No.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

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