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Intervista a Naomi Lanciano, autrice del libro “Cromatiche corrispondenze”

Naomi Lanciano nasce il 23 giugno 2001 a Siracusa, dove trascorrerà la sua infanzia, coltivando sin da subito la sua passione per la lettura e per la scrittura. All’età di undici anni si trasferisce a Cursi, in provincia di Lecce, paese d’origine dei suoi genitori. Frequenta il Liceo linguistico internazionale “F. Capece” di Maglie (LE). Gli anni del liceo si riveleranno cruciali per la sua formazione: inizia a scrivere per il giornalino scolastico e matura una propria consapevolezza e una vera dipendenza per l’arte dello scrivere. Attualmente è una studentessa presso la facoltà di Lettere moderne dell’Università degli Studi di Verona. Ad agosto 2021 pubblica autonomamente la sua prima raccolta poetica intitolata Di parole non si muore. A dicembre dello stesso anno partecipa alla venticinquesima edizione del Premio letterario internazionale “Trofeo Penna d’autore” con il componimento Inno alla Madre terrena, per il quale riceve un attestato di merito e la pubblicazione della poesia sul volume I Maestri.

Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del libro “Cromatiche corrispondenze”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione? Quando e come nasce “Cromatiche corrispondenze”?
“Cromatiche corrispondenze” arriva qualche mese dopo “Di parole non si muore”. Due raccolte vicine cronologicamente ma diverse nel contenuto. L’esercizio poetico mi ha tenuta impegnata negli ultimi mesi dello scorso anno. Scrivevo continuamente; ogni momento sembrava adatto alla penna e all’ascolto dei pensieri. Ogni istante era un’opportunità per nutrire l’Essere. Alla fine del mese di novembre mi resi conto di essere arrivata ad un cospicuo numero di componimenti e che questi, erano in qualche modo (forse volontariamente) collegati tra loro. Ogni poesia poi, sembrava essere l’immagine letteraria di un preciso colore. Da questa osservazione è nata l’idea di raggruppare i componimenti in sezioni, dove ogni sezione rappresenta un colore. Così sono riuscita a costruire un percorso “ascetico”, di rinascita, che dal profondo nero giunge al luminoso bianco. Il titolo richiama il verso di un poesia di Charles Baudelaire, dal titolo “Les correspondances”. Riprendendo il concetto del famigerato poète maudit, ho aggiunto l’aggettivo “cromatiche” per testimoniare come tutto nello spazio, esterno e interno a noi, sia effettivamente collegato, e come i colori ricoprano un ruolo fondamentale nella nostra percezione del mondo; come i colori contribuiscano e aiutino la nostra psiche nella fabbricazione delle relazioni e come il nostro Io attribuisca nomi agli stati d’animo appellandosi alle “cromatiche corrispondenze”.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Mi trovate su instagram con il nome “naomi_lanciano” e su facebook come “Naomi Lanciano”.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Certamente!Occorre avere il cassetto sempre pieno di nuove aspirazioni. Sto scrivendo due romanzi che spero di riuscire a portare a termine. Non ho fretta; lascio andare parti di me quando mi sento pronta a farlo. Riserviamo l’ultima parte dell’intervista a domande personali.

Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Sto frequentando il secondo anno della facoltà di Lettere presso l’Università degli studi di Verona. Sono felice di studiare qualcosa che non soddisfi mai definitivamente la mia fame di conoscenza e non faccia mai riposare gli occhi dello stupore. Mi piacerebbe proseguire gli studi con la magistrale in “Editoria e giornalismo”. In quanto alla mia sfera privata, credo molto nella semantica delle parole e tendo a rispettarla. Il mio mondo privato preferisco lasciarlo da parte, protetto e in penombra.

Cosa le piace?
Mi piacciono le lunghe chiacchierate, quelle che mi fanno tornare a casa piena. Mi piacciono le passeggiate e ascoltare il rumore delle onde del mare. Mi piace il profumo della carta, i musei, viaggiare,sfogliare i vecchi album di fotografie,i dolci e le dediche sui libri. Mi piace scattare foto di ogni momento perchè ho paura di dimenticare i frammenti che hanno contribuito alla costruzione della mia stessa vita. Mi piace chi mi ascolta e non si annoia nel farlo. Mi piace la sincerità e le persone che riescono ad esserlo. Mi piace raccontare le mie giornate a chi voglio bene e fantasticare sul futuro.

Cosa non le piace?
Non mi piace il pregiudizio e chi ne è vittima, chi si ferma all’apparenza senza fare lo sforzo di andare oltre; non mi piace l’invidia nè la presunzione. Credo che non piacciano a nessuno, ma ricordarlo non è affatto banale. Non mi piace chi si arrende alla prima difficoltà. Non mi piace l’ozio e detesto annoiarmi.Uno dei miei obiettivi giornalieri è riuscire a ritagliare del tempo per le cose che mi piacciono o per le persone a cui tengo, non farlo mi rende inevitabilmente triste. Non mi piace il cielo grigio che influenza in maniera estremamente negativa il mio umore. Odio trovarmi immersa nel silenzio totale ( è il motivo per il quale non spengo mai la tv quando sono sola in casa). Non mi piace la velocità con la quale passa il tempo; la rapidità con la quale corre l’esistenza mi provoca un senso di profonda angoscia.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
Fondamentali nella mia vita sono le poche persone senza le quali non saprei stare; fondamentali sono le mie conversazioni con loro e i momenti che scelgono di condividere con me. È fondamentale sentirmi amata e amare e in questo modo sentirmi viva, sentirmi umana. Fondamentale è la dedizione a me stessa, il sapermi ascoltare e l’impegno per mantenere sempre viva la fiamma della curiosità. Fondamentale è viaggiare, conoscere, scrivere. Fondamentale è la fame di vita.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
Credo sia la domanda più difficile che mi sia mai stata posta. Trovo grandi difficoltà nel rispondere. Sembra strano da credere ma amo profondamente quasi ogni mia lettura, è raro che un libro non mi piaccia o che non sia riuscito ad arricchirmi in qualche modo. Tre anni sono troppi per scegliere il vincitore fra le mie tante letture ma non posso non menzionare “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, “Senilità”, “Lettera a un bambino mai nato”, “Pastorale americana”. Non ho risposto correttamente alla domanda eppure mi sento di aver fatto un torto a quei titoli che non ho citato. Purtroppo non ho il dono della sintesi.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Sì. Una è tratta da uno dei miei film preferiti, ovvero “L’attimo fuggente” : “Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà” L’altra da uno dei libri che più ho amato in assoluto, “La coscienza di Zeno”: “Scriva! Vedrà come arriverà a vedersi intero”.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

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