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Intervista a Ortenzio Brunelli, autore del libro “Quella sera alla Porta d’Oro”

Ortenzio Brunelli è nato a Forlì il 21 novembre 1939. Bibliofilo, cinefilo e appassionato di calcio. Ha iniziato a scrivere poesie e racconti dalla nascita delle nipoti Brasilia e Julia. Ha pubblicato La Capanna. Quando i ghiaccioli costavano 20 lire (Brè Edizioni, ottobre 2020) e una sua poesia è esposta dal 2018 al Museo del Somaro di Gualdo Tadino.

Oggi ci parlerà un po’ di sé e del libro “Quella sera alla Porta d’Oro”. Ci vuole dire com’è arrivato a questa pubblicazione? Quando e come nasce “Quella sera alla Porta d’Oro”?
Devo rispondere con sincerità, questo libro si deve a mio figlio Roberto. In quel tempo stavo scrivendo altro, lui un giorno arriva a casa e mi dice papà perché non scrivi qualcosa che ricordi i tuoi tempi, di quando eri giovane. Pochi giorni dopo cominciai a scriverlo, Ecco come è nato “Quella sera alla Porta d’Oro”.

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Si mi allaccio a Facebook dove ho ritrovato vecchi amici che non sentivo da anni e incontrati dei nuovi. Ma lo faccio in modo molto discreto sotto il nome di Nené Brunelli.

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Si continuo a scrivere così tengo la mente impegnata, nascono nuove idee che cerco di farle vivere, poi chissà se diventeranno realtà.

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Un vivere molto semplice che mi appaga, la mia famiglia, mia moglie Gabriella che ringrazio per supportarmi in quello che faccio insieme a mio figlio Roberto e a mia nuora Dora. Ma la cosa più bella è la presenza delle mie nipoti Brasilia e Julia che adoro. È stata la loro nascita a risvegliare in me la voglia di scrivere cosa che non avevo mai fatto. I miei hobby sono la cura del giardino e le partite di calcio, da anni non alleno più ma non mi perdo un big match alla tv. Fino a poco tempo fa c’era la bicicletta che è stata la mia grande passione.

Cosa le piace?
Mi piace la vita che conduco, senza stravolgimenti tenendo conto della mia età.

Cosa non le piace?
Non mi piace la violenza che sempre più spesso vediamo alla televisione e leggiamo sui giornali. Non mi piace l’egoismo che sconvolge le persone e le rende avide.

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
O.B.: Nel mio vivere reputo fondamentale i contatti con la propria famiglia. Essere sempre disponibili nel dare una mano a chi necessita di essere aiutato nel possibile delle proprie forze, e avere intorno buoni amici per poter scambiare le proprie opinioni, non chiedo altro.

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
In questo caso sono di parte, e proprio con orgoglio leggendo quello che ha scritto mio figlio Roberto “Anninovanta 1990-2015. Un percorso nell’arte italiana” e “Chi colora Nanù?” che mi ha portato a impegnarmi sempre più nella scrittura.

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
 Se c’è un motto o un aforisma… Posso rispondere così: “Non camminare sulle orme di altri, potresti cadere nel vuoto”.

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:
Link del libro 
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