Intervista a Paola Borrelli, autrice del libro “Il mare nelle vene”
Paola Borrelli è nata a Napoli in una famiglia borghese. Ha sempre desiderato scrivere questo libro. Ha vissuto la sua giovinezza negli anni Settanta, un momento storico di grande fermento tra i giovani che lottavano contro il capitalismo, contro le sovrastrutture sociali e la violenza delle guerre. Erano gli anni dell’enorme passione femminile e della libertà di pensiero. Questo è lo sfondo storico di Il mare nelle vene. Oggi vive a Roma ed ha appena iniziato a scrivere un nuovo libro.
Oggi l’autrice ci parlerà un po’ di sé e del libro “Il mare nelle vene”. Ci vuole dire com’è arrivata a questa pubblicazione?
Ho scritto questo libro perché ce l’avevo dentro. Il significato del suo contenuto racchiude l’unica certezza che mi ha accompagnato per tutta la vita, da giovane ed anche oggi che giovane non sono più.
La convinzione che l’amore sia l’unica cosa per la quale valga la pena di vivere. L’amore per il proprio uomo, per i figli, per i pochi amici veri, per la bellezza del creato e nel caso specifico per la mia Napoli ed il suo mare con tutti gli incisivi contrasti che li contraddistinguono.
E poi la convinzione del non accettare mai compromessi. Essi sono invalidanti perché possano provocare nella maggior parte dei casi vergogna, una vergogna inconscia verso noi stessi per aver ucciso la nostra parte bambina e i nostri sogni per scopi utilitaristici al fine di raggiungere agi, comodità, potere, tutte cose che a mio avviso non danno la felicità. Tutte cose che mai hanno focalizzato il mio interesse. Il vendere se stessi è per me quanto di peggio un essere umano possa fare. La voglia di scriverlo mi è anche venuta dalla consapevolezza che gli anni sessanta e settanta si muovevano in un’atmosfera di borghesia ipocrita, classista, con sovrastrutture e regole stupide, ed un marcato maschilismo. Tutto ciò inevitabilmente, condizionava la vita dei giovani, spesso rovinandogliela, soprattutto se questi erano spinti dai loro sogni e dai loro ideali che non solo cozzavano con tanta ipocrisia ma che, in chi si ribellava ed andava contro corrente, generavano complessi di colpa che avrebbero comunque condizionato le loro scelte.
Vittime che a volte dovevano lottare con un mostro troppo forte da sconfiggere ma contro il quale comunque in molti capivano che si voleva e doveva iniziare a combattere.
Mi ha spinto quindi a scriverlo la ribellione che sentivo in me proprio come la protagonista, una ragazza di buoni sentimenti e ricca di sogni ed ideali, volitiva e coerente con se stessa.
Quando e come nasce “Il mare nelle vene”?
Nasce due anni fa e da una gran voglia di scriverlo.
Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?
Facebook ed Instagram dove compaio con il mio nome Paola Borrelli.
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?
Ho scritto molte poesie, ed ho anche scritto molti pensieri che, una volta raggruppati, vorrei pubblicare.
Sto scrivendo un nuovo romanzo.
Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?
Nella vita sono stata un’imprenditrice, avevo un’azienda che tra l’altro era in franchising e si interessava di dimagramento con il supporto di apparecchiature elettromedicali. Dopo quindici anni, chiusa l’azienda ho aperto un negozio in cui vendevo delle mie creazioni di gioielli non preziosi, in pietre dure ed argenti.
Dopo dieci anni ho chiuso quest’ultima attività e mi sono dedicata alla scrittura che tra l’altro avevo sempre praticato. Le mie prime poesie le ho scritte a nove anni. Ho poi ripreso anche a dipingere facendo anche svariate mostre.
La mia vita sentimentale è stata un po’ movimentata. Ho avuto due mariti e due lunghe convivenze.
Cosa le piace?
Mi piace la verità. Mi piacciono le persone vere. Il rispetto per il prossimo. La forza di combattere per raggiungere i propri sogni.
Cosa non le piace?
Non mi piace la mancanza di rispetto verso la natura che stiamo rovinando. Non mi piace la plastica. Non mi piace la nostra politica e quella del mondo intero: America, Russia, Europa, Cina.
Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?
L’essere stata il più possibile me stessa, il mio mondo interiore, l’aver preservato la mia parte bambina, il rispetto per il prossimo. Anche se ovviamente sono piena di difetti.
Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?
L’amica geniale di Elena Ferrante.
C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?
Non puoi domare un cavallo selvaggio, lo uccideresti e gli toglieresti la libertà di essere com’è. Però, se vuoi, puoi imparare a corrergli affianco, imparando cosa sia quell’infinito brivido chiamato libertà (Paolo Coelho).
Alla prossima emozione condivisa e buona lettura: