Interviste agli scrittoriUltime 10 interviste

Intervista alla scrittrice Silvia Sestito

 

Silvia Sestito, nata il 26 luglio 1961, vive a Reggio Calabria dove svolge la professione di docente nelle scuole secondarie di primo grado. Brillante pianista, ha svolto un’intensa attività concertistica. È stata dirigente tecnico con funzioni ispettive presso il Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale della Calabria, ha collaborato con l’“Istituto Regionale di Ricerca Educativa per la Calabria”. È stata dirigente provinciale e nazionale sindacale e ha fatto parte del omitato di coordinamento dell’“Accademia d’arte drammatica della Calabria Scuola di teatro di Palmi”. Pubblicazioni: Piani Paralleli (Laruffa Editore, Reggio alabria 2001); Il Pensiero Dominante (Iride Edizioni, Rubbetino editore, Soveria Mannelli 2003); Del Tempo oscuro (Casa Editrice Kimerik 2009); Ventidue soli (Fondazione Sperimentale Reggina 2012). È presente anche in alcune antologie della Casa Editrice Kimerik, ha scritto numerosi articoli per diversi quotidiani e ha collaborato con varie riviste. Ha ricevuto La mimosa d’argento per la letteratura italiana, il Premio Domenico Napoleone Vitale, il Premio Dessì.

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo Silvia Sestito, Autrice del libro “Piani Paralleli”.

 

 

 

 

 

 

Quando e come nasce “Piani Paralleli”?

 

“Piani paralleli” nasce da un’esigenza di cambiamento nella trama fitta dello svolgersi dell’ordito della vita attraverso vari temi d’attualità quali: l’amore filiale, la famiglia, il complesso rapporto con gli altri e con l’altro, la diversità, l’eutanasia, la politica e tanti altri temi attuali nel panorama della società odierna. E’ una lettura relativista del vivere ma nello stesso tempo pervasa di un sentimento di assoluto e urgente che è poi la ricerca di sé stessi e di verità possibili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindi c’è un luogo o un momento particolare in cui dice: Ecco finalmente adesso scrivo questo libro?

In realtà, lo scrivere è per me, un atto quasi quotidiano, poiché, fin da bambina, ho acquisito il “vizio” dello scrivere attraverso la tenuta di un diario che accompagna lo scorrere del tempo. Sicuramente, le grandi domande della vita alle quali siamo stati messi in contatto tramite gli avvenimenti stessi, hanno contribuito alla genesi di componimenti che più si avvicinano a una forma poetica.

 

 

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

Il mio domicilio virtuale su Instagram è: silvia.sestito.9

Ho una pagina Facebook (oltre al profilo) come scrittore: Silvia Sestito

Ho un sito internet: www. Silviasestito.it

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi permetta una battuta e mi faccia citare Marzullo: Si faccia una domanda e si dia una risposta.

 

C’è ancora spazio per la poesia nel tempo della “società liquida”?

In un’epoca in cui si restringono i tempi di vita, gli spazi necessari al benessere umano e sociale e si moltiplicano le esperienze, gli scambi comunicativi virtuali fatti di sms, ormai entrati nella vita di ciascuno senza distinzione di fascia d’età, e di reti, nelle quali non esistono confini geografici o categorie di personalità su cui fondare affinità emotive, ecco che la poesia  diventa un riconoscere l’“essere con gli altri”, comunicando emozioni. Un fondamentale e irrinunciabile attributo dell’esistenza umana. Una via per ritenerci empatici di fronte all’Altro. La poesia agisce così come unico antidoto efficace contro l’imperante indifferenza dell’uno verso le sorti dell’Altro e per combattere la “solitudine tra la folla”, che affligge l’umanità con l’evolversi della velocità degli scambi di informazione e di relazione.

 

 

 

Cosa le piace?

Dedico molto tempo alla lettura e all’esecuzione di brani con il pianoforte. Amo anche ascoltare musica, preferibilmente classica.

 

 

 

 

 

 

 

Cosa non le piace?

Non mi piace l’arroganza, la supponenza, la violenza in qualsiasi forma.

 

 

 

 

 

Adesso può scegliere. Immagini di dover scegliere. Per il suo libro si augurerebbe una traduzione in inglese o un’adozione universitaria?

 

Se potessi scegliere gradirei entrambe le opzioni poiché l’una mi darebbe la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto e con differenze culturali internazionali, l’altra mi consentirebbe di raggiungere un pubblico in “formazione” e di lasciare un’impronta nelle giovani generazioni

 

 

 

 

 

Il suo pubblico ideale ha 20, 50 o 70 anni? Ha un target di riferimento?

 

Per cogliere le emozioni e trattare tematiche attuali non vi è un’età di riferimento e credo che il libro possa raggiungere un pubblico abbastanza ampio.

 

 

 

 

 

 

 

 

Saluti i suoi lettori con un aforisma o una citazione che parli di lei e delle sue emozioni…

 

Mi piace salutare i miei lettori citando “In ogni cosa ho voglia di arrivare” di Boris Pasternak:

 

In ogni cosa ho voglia di arrivare

sino alla sostanza.

Nel lavoro, cercando la mia strada,

nel tumulto del cuore.

 

Sino all’essenza dei giorni passati,

sino alla loro ragione,

sino ai motivi, sino alle radici,

sino al midollo.

 

Eternamente aggrappandomi al filo

dei destini, degli avvenimenti,

sentire, amare, vivere, pensare,

effettuare scoperte.