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Intervista alla scrittrice Tamara Brazzi

 

Tamara Brazzi è nata a Torino, vive tra Torino e Venezia. Nel 2011 vince il Premio per la narrativa di Empoli con La leggenda dell’amore, in seguito presentato anche a New York, nel quartiere di Williamsburg. La Grande Mela è al centro della sua seconda opera, Il Poster di New York (2012). Nel 2017 pubblica I racconti di Tamara, frutto di un percorso creativo in cui si mescolano varie emozioni. Dal 2017 firma articoli e interviste per il blog “Mondospettacolo”. Nel 2018 pubblica il quarto romanzo: Veronica ed io, un tributo a Veronica Franco, cortigiana “honesta” del Rinascimento, la più famosa e ricercata dalla Serenissima.


Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Tamara Brazzi, autrice del libro “A giugno mi sposo”.

Ciao a tutti! Sono Tamara Brazzi, autrice di “A giugno mi sposo”. È un piacere essere qui con voi oggi. Il mio libro racconta le avventure e disavventure di una giovane donna che si prepara per il giorno del suo matrimonio, affrontando imprevisti e situazioni divertenti. La particolarità del mio personaggio è che sta organizzando un matrimonio… ma non ha ancora un marito! Questo dà il via a un’avventura unica e imprevedibile, piena di colpi di scena e momenti esilaranti.
Il romanzo è ambientato tra Torino e Venezia, due città che amo profondamente e che hanno un significato speciale per me. Torino, con il suo fascino elegante e la sua storia, e Venezia, con la sua magia e il suo romanticismo, fanno da sfondo perfetto alle vicende della protagonista. In molti aspetti, il romanzo mi rispecchia perché mette in luce il mio amore per queste città e la mia passione per le storie che sanno mescolare emozioni e ironia. 

 

Ci vuole dire come mai è arrivato a questa pubblicazione?

 
La verità è che scrivere è sempre stata una mia grande passione. Ho iniziato a mettere su carta le mie idee e le mie storie fin da giovane, ma è stato solo dopo molte esperienze di vita e influenze letterarie che ho trovato il coraggio di scrivere un romanzo completo.
La storia di “A giugno mi sposo” è nata quasi per caso, da un’idea divertente che ho condiviso con amici durante una cena. L’idea di una donna che organizza un matrimonio senza avere ancora un marito mi ha subito affascinato per il suo potenziale comico e romantico. Con il tempo, ho sviluppato la trama, i personaggi e le ambientazioni, fino a quando non ho sentito che la storia era pronta per essere condivisa con il pubblico.
La strada verso la pubblicazione è stata lunga e ha richiesto molto impegno, ma sono immensamente grata di avere avuto l’opportunità di vedere il mio lavoro trasformarsi in un libro vero e proprio. Spero che i lettori possano divertirsi e commuoversi con le avventure della mia protagonista tanto quanto mi sono divertita io a scriverle.

 

 

 

 

Quando e come nasce “A giugno mi sposo”?

Durante una chiacchierata con amici, scherzavamo su quanto possa essere stressante e caotico organizzare un matrimonio. Qualcuno ha fatto una battuta su cosa succederebbe se qualcuno iniziasse a pianificare tutto senza avere ancora trovato il partner. Questa idea mi ha fatto ridere, ma mi ha anche intrigato.
Ho iniziato a riflettere su come una situazione del genere potrebbe svilupparsi, e la trama ha cominciato a prendere forma nella mia mente. Ho immaginato la protagonista, una donna determinata e un po’ sognatrice, che decide di prendere in mano il suo destino in modo del tutto inusuale. Ho pensato a Torino e Venezia come sfondi perfetti, perché rappresentano due aspetti diversi ma complementari della mia vita e delle mie esperienze.
Era un progetto che mi appassionava profondamente, e ogni personaggio e scena è stato curato con grande attenzione. 

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

Instagram @tamarabrazzi
Facebook: Tamara Brazzi 
Tiktok:Tamara Brazzi 
Non vedo l’ora di interagire con voi online e di sentire le vostre opinioni 

 

 

 

 

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?

Al momento sto scrivendo il mio sesto romanzo, che sarà il sequel del mio precedente libro “Veronica ed io”. Questa nuova storia sarà ambientata a Venezia e darà lustro a personaggi storici, ma sarà adattata in modo da inserirsi perfettamente in un contesto contemporaneo. Sono molto entusiasta di questo progetto e non vedo l’ora di condividerlo con i miei lettori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autrice, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?

 

Cosa le piace?

La scrittura è una parte essenziale della mia vita perché mi permette di esplorare mondi diversi e vivere tante vite attraverso i miei personaggi.
Amo cucinare e sperimentare nuove ricette vegane,  Viaggiare è un’altra delle mie grandi passioni; adoro scoprire nuovi luoghi, culture e tradizioni. Infine, passare del tempo con i miei amici è fondamentale per me: mi riempie di gioia e mi dà l’energia necessaria per affrontare ogni nuova sfida.
Scrivere per me è un modo di vivere tante vite diverse, e spero di riuscire a trasmettere questa passione anche a voi attraverso i miei libri.

 

 

Cosa non le piace?

Sono felice di condividere anche qualche dettaglio su ciò che non mi piace. Ad esempio, non sopporto molto la routine monotona e la mancanza di creatività. Per me, la vita deve essere piena di stimoli e nuove esperienze. Inoltre, non mi piace l’ipocrisia e la mancanza di sincerità nelle relazioni, sia personali che professionali. Credo molto nel valore dell’onestà e della trasparenza.
Un’altra cosa che non mi piace è l’intolleranza e il giudizio verso chi è diverso, sia per cultura, stile di vita o opinioni. Penso che la diversità sia una grande ricchezza e che dovremmo tutti sforzarci di essere più aperti e comprensivi verso gli altri.
Infine, devo ammettere che non sono una grande fan delle giornate troppo fredde e piovose. Preferisco il calore del sole e le giornate luminose, che mi mettono di buon umore e mi ispirano a scrivere e creare.
Grazie per queste domande personali, è stato un piacere condividere un po’ di più su di me e sul mio mondo!

 

 

 

 

 

 

 

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?

Nella mia vita, ci sono diverse cose che reputo fondamentali e che considero pilastri del mio benessere e della mia felicità.
Le relazioni umane: le persone che amo — famiglia, amici e partner — sono al centro della mia vita. Il supporto, l’amore e le connessioni autentiche con gli altri sono fondamentali per il mio equilibrio emotivo e per la mia felicità. Credo molto nell’importanza di coltivare relazioni sincere e profonde.
La creatività: la scrittura è una parte essenziale di me, ma in generale, la creatività è ciò che dà colore alla mia vita. Che si tratti di scrivere, cucinare, viaggiare o esplorare nuove idee, avere uno sbocco creativo è fondamentale per il mio benessere mentale e spirituale.
 Continuare a imparare e crescere come persona è qualcosa che considero molto importante. Che si tratti di leggere libri, partecipare a corsi o semplicemente riflettere sulle mie esperienze, credo che la crescita personale sia un viaggio continuo e arricchente.
 Anche la meditazione e la connessione con la natura giocano un ruolo importante nel mio benessere.
Questi elementi sono per me fondamentali e mi aiutano a vivere una vita piena e soddisfacente.

 

 

 

 

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?

 

Negli ultimi tre anni, uno dei libri che mi ha colpito di più è stato “L’Arminuta” di Donatella Di Pietrantonio. Questo romanzo mi ha profondamente toccata per la sua intensità emotiva e la bellezza della scrittura.
La storia, che racconta il ritorno di una ragazzina alla sua famiglia biologica dopo essere stata cresciuta da una famiglia adottiva, è trattata con una tale delicatezza e profondità che mi ha lasciato senza fiato. Il modo in cui l’autrice esplora i temi dell’identità, dell’appartenenza e delle dinamiche familiari è davvero straordinario. I personaggi sono così ben delineati e realistici che sembrano prendere vita dalle pagine del libro.
Inoltre, l’ambientazione e la descrizione delle emozioni e dei paesaggi sono così vivide che mi sono sentita immersa nella storia dall’inizio alla fine. “L’Arminuta” è un libro che mi ha fatto riflettere e che ha lasciato un’impronta duratura nella mia mente e nel mio cuore. Lo consiglio vivamente a chiunque ami la letteratura che esplora le profondità dell’animo umano con sensibilità e maestria.

 

 

 

 

 

 

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

 

La scrittura è il filo invisibile che tesse le emozioni e le esperienze in una trama che dà senso al nostro viaggio.
Questo aforisma esprime l’idea che attraverso la scrittura possiamo connettere le varie esperienze della nostra vita, creando un racconto che non solo ci aiuta a comprendere meglio noi stessi, ma anche a comunicare con gli altri in modo profondo e significativo.