Interviste agli scrittori

Intervista allo scrittore Carlo Di Biagio

Carlo Di Biagio, nato a Pescara nel 1959, ha sempre vissuto a Roma dove ha effettuato studi classici e conseguito la specializzazione in Medicina dello Sport nel 1992. Lavora da più di un trentennio nel campo della ricerca clinica, è da sempre appassionato di sport, viaggi, fotografia e, più recentemente, si è dedicato alla scrittura di componimenti poetici, spesso traendo ispirazione dalle sue immagini fotografiche realizzate. Ha pubblicato le seguenti raccolte poetiche: Un niente così tutto (2008), Pausa tra le nuvole (2009), Mentre (2012), Blu Meraviglia (2012), per la Casa Editrice Albatros-Il Filo. Un calice di vento (2014), Acquarenze (2017), Lui e Ombra (2017), per Bibliotheka Edizioni. Quando il sole bacia lo scalmo (2014), Roma, poesie in posa (2015), Pistacchi e perché (2016), Una pietra in frac (2018), Tra il dire e il mare (2018), Due passi e una clessidra (2019), La via gialla (2021), Se a fumare è il primo caffè (2022), per Kimerik. Caffè di parole (2016) per Vitale Edizioni e Galeone di vetro (2019) per Europa Edizioni. Vincitore del “Primo Premio Vitruvio” X edizione (2015) e del “Primo Premio Albero Andronico” X edizione (2017).


Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Carlo Di Biagio, autore del libro “Se capita”.

 

 

Ci vuole dire come mai è arrivato a questa pubblicazione?

 

Mi diletto da anni a scrivere componimenti poetici, più in particolare da quando ho cominciato a rivedere e “leggere” alcune fotografie da me realizzate, che mi hanno ispirato a prendere la penna in mano. Da quel momento, effettivamente, non mi sono più fermato e ho iniziato anche a “camminare da solo”, senza cioè necessità di ispirazione fotografica.

 

 

 

 

Quando e come nasce “Se capita”?

 

Quest’ultima raccolta poetica consegue ad un’attenta revisione dei miei archivi, da cui ho cercato di estrarre quelle che in quel dato momento mi sono sembrate essere le poesie più gradevoli e coinvolgenti.

Il titolo lo si ritrova in una delle poesie “Apri lo sguardo” in cui ho voluto porre l’attenzione su quel mondo di riflessi che fotograficamente, e non solo,  continua a incuriosirmi per le sue potenzialità di proporre sempre orizzonti di nuovo, di “non comunemente visto”.

 

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

 

Non ho un profilo social.

 

 

 

 

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?

 

Si certo, spesso scrivo quando cammino (e cammino molto), è senz’altro un buon momento di tranquillità interiore per incontrare fonti ispirative. Inoltre, come dicevo in precedenza ho già numerose altre poesie che attendono di essere rilette, ed eventualmente, pubblicate.

 

 

 

 

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?

 

Sebbene di origini abruzzesi, vivo da sempre a Roma, grande alleata in numerosi miei componimenti. Lavoro da sempre nel campo farmaceutico e professionalmente mi ritengo soddisfatto di quello che faccio. Quando posso, mi piace viaggiare con gli amici di sempre e certamente avere l’occasione di scattare qualche fotografia. Ho conseguito anni fa il diploma di Sommelier, non per praticare tale professione, bensì per capire meglio cosa può esserci dentro ogni calice.

 

 

 

 

Cosa le piace?

Fotografare, passeggiare, viaggiare

 

 

 

 

 

 

Cosa non le piace?

Arroganza, fretta, traffico, proprio non li sopporto.

 

 

 

 

 

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?

 

L’onestà è una qualità che apprezzo moltissimo.

 

 

 

 

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?

 

L’inferno su Roma di Pietro Angela.

 

 

 

 

 

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

 

Si: “Il tempo dirà”.