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Intervista allo scrittore Andrea Rotondi

Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Andrea Rotondi

 

1)  Come è arrivato a questa pubblicazione?   Come nasce il libro?

Il dono di un libro in cui le protagoniste erano donne della mitologia greca, mi riferisco a Elena, Penelope, Cassandra, Clitemnestra che si raccontavano, è stato lo stimolo iniziale. L’interesse che le prime pagine suscitarono in chi mi era vicino, ha fatto il resto. Scrivere poi non è un lavoro ma un divertimento.

Puoi immaginare le cose come vorresti che fossero o che fossero state.

Se poi le protagoniste sono donne meravigliose, questo lavoro ti piace ancora di più.

 

2)  Progetti letterari nel cassetto?

Sto immaginando una nuova guerra fredda dove le super potenze mondiali si contendono non più i domini territoriali che è cosa antica, ma si contendono le fonti energetiche intese in tutti i sensi. Una storia alla James Bond.

Non più contro la “spectre” ma “uomini contro uomini”.

Naturalmente è solo un passatempo per divertirmi un po’.

 

3)  Cose le piace?

Mi piace molto la Politica. Purtroppo non è più così come era concepita ai tempi della mia giovinezza. Ora è solo il ricordo del passato e non ha più la forza di progettare il futuro.

 

4)  Cosa non le piace?

Mi ripugna lo studio che poteri occulti fanno della psicologia dell’Uomo per trasformarlo in un pupazzo senza né anima né cervello.

 

5)  Cosa è fondamentale nella vita?

Fondamentale nella vita, ai nostri tempi, dovrebbe essere credere che il libro della Storia non sia definitivamente chiuso e che l’Uomo, grande o piccolo che sia, possa tornare ad essere il padrone della sua vita.

 

6)  Il libro più bello degli ultimi tre anni?

Per la verità seguo con attenzione pubblicazioni scientifiche. Sono molto interessato agli sviluppi dell’intelligenza artificiale. Come molte cose di questo mondo,

genetica, chimica, fisica, elettronica, può essere occasione di grande sviluppo o di devastante distruzione.

 

7)  Il motto che potrebbe caratterizzarla?

Quello che auguro a me stesso è essere coerente adesso, nell’età molto matura, con quelli che sono stati i sogni della mia giovinezza. Il mio motto è “Liberi ed in piedi!”

E non cessare di pensare con la propria testa.