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Intervista allo scrittore Salvatore Lipari

 

Salvatore Lipari, classe 1981, è docente di Lettere presso L’Istituto Comprensivo di Tusa, scuola secondaria di primo grado. Ha conseguito presso l’Università degli studi di Palermo la Laurea Vecchio Ordinamento in Storia dell’Arte (2005); Laurea Magistrale in Filologia e letterature Moderne (2015); Laurea Magistrale in Pedagogia (2022); Laurea Magistrale in Lettere Classiche (2023); è dottore di Ricerca in Storia Contemporanea. Ha collaborato come assistente a diversi saggi storico-letterari dal 2008 al 2012. Il matrimonio siciliano esempio di un residuo storico in via d’estinzione è la sua prima opera.


Eccoci, curiosi e interessatissimi finalmente conosciamo Salvatore Lipari, autore del libro “Il matrimonio siciliano esempio di un residuo storico in via d’estinzione”.

 

 

Ci vuole dire come mai è arrivato a questa pubblicazione?

 

Sono arrivato a questa pubblicazione del mio saggio storico – antropologico dopo un intenso studio molto accurato, attraverso il conseguimento di un dottorato di ricerca in storia contemporanea.

 

 

 

 

Quando e come nasce “Il matrimonio siciliano esempio di un residuo storico in via d’estinzione”?

 

Nasce 3 anni fa, quando superai il concorso presso l’Università per accedere al dottorato di ricerca in storia contemporanea, fu allora che iniziai questo studio intenso e accurato condotto sull’istituzione matrimoniale e sulle tradizioni a essa correlate. Mi sono soffermato in modo particolare sugli usi e costumi siciliani, ma con un occhio anche ad altre realtà del mezzogiorno. Il periodo interessato è quello che va’ dal XIX al XX secolo.

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

 

Non ho un profilo social, mi spiace.

 

 

 

Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto?

 

Si sto solo abbozzando al momento, comunque ho intenzione di scrivere un altro saggio antropologico che parla sempre di tradizioni religiose e popolari del mio paese d’origine e di zone limitrofe a me molto vicine.

È un campo a me molto congeniale. Non amo scrivere romanzi, mi piace molto la ricerca.

 

 

 

 

Riserviamo l’ultima parte dell’interviste a domande personali. Conosciamo meglio l’autore, ci racconti, di cosa si occupa? Si vuole raccontare e vuole raccontarci il suo mondo privato?

 

Sono un docente di lettere della scuola secondaria di primo grado dell’I.C. di Tusa, a cui dedico gran parte delle mie giornate.

 

 

 

Cosa le piace?

Mi piace molto leggere, scrivere ovviamente, ascoltare musica classica e leggera, documentarmi, sono un amante del sapere. Come diceva Socrate “Io so di non sapere” con ciò voleva dire di essere consapevole di non conoscere a fondo le cose, quindi di essere ignorante su alcuni argomenti. Ecco, mi rispecchio molto in Socrate, amo conoscere, sono un “eterno curiosone “come dico spesso ai miei alunni.

Amo la storia dell’arte, la storia, la filosofia e il latino.

 

 

 

 

Cosa non le piace?

 

Non mi piace la superbia, l’arroganza e detesto i bugiardi!

 

 

 

Invece nella sua vita cosa reputa fondamentale?

 

La mia famiglia, i miei alunni, colleghi e amici… non potrei vivere senza di loro.

 

 

 

Il libro più bello che ha letto negli ultimi 3 anni?

 

“La ragazza che legge le nuvole” di Elisa Giudici Castigliani.

 

 

 

 

 

 

 

 

C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

 

“Mai abbandonare i propri sogni…”