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Intervista allo scrittore Rocco Aversa

Rocco Aversa nasce a Piano di Sorrento (NA) il 23/01/1961. Avviato alla carriera concertistica con un diploma in Chitarra classica e laureando in Lettere moderne, lascia tutto per dedicarsi alla pratica dello yoga. Frequenta personalmente i principali ashram e maestri indiani, fra cui Sai Baba e Amma e in Italia Kryananda e Kyrtani. Ritorna a sorpresa sulle scene musicali con un concerto di musica barocca per chitarra. Da allora concilia l’attività di musicista e di scrittore con quello di Yogi: con numerose opere al suo attivo fra cui la favola musicale, per soli e orchestra, Vieneviento.

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo Rocco Aversa, Autore del libro “51 POESIE ZEN OCCIDENTALI”.

Quando e come nasce “51 POESIE ZEN OCCIDENTALI”?

 

Queste poesie, secondo lo spirito Zen, nascono, tutte insieme, in pochi minuti. Ma vengono da un lungo cammino spirituale durato 35 anni. La lune e la pioggia, il sole e i sentieri faticosi, la terra buona hanno creato le premesse perché questi ”funghi” esplodessero improvvisamente.

 

 

 

 

Quindi c’è un luogo o un momento particolare in cui dice: Ecco finalmente adesso scrivo questo libro?

 

Il momento è stato quando ho sentito che il Se (cioè l’Anima) come scrivo nella prefazione era pronto: l’arco scocca la freccia al momento opportuno, quando il bersaglio si intravede ben chiaro. E così è stato.

 

 

 

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

 

Su Facebook all’indirizzo http/roccoaversa.facebook.com. Ho alcuni miei video su YouTube

 

 

 

 

 

 

Mi permetta una battuta e mi faccia citare Marzullo: Si faccia una domanda e si dia una risposta.

 

Che senso ha oggi scrivere poesie in un mondo che pare molto poco interessato a ciò? Come nel romanzo di fantascienza Fahreneit 451 di Bradbury dove l’ordine del potere era di bruciare tutti i libri, anch’io come i protagonisti del romanzo che cercano invece di salvarli, cerco di conservare una dimensione magica, dove il cuore trova la sua bussola, il suo sestante in questo mare di stelle infinite e spesso inquietanti nella notte.

 

 

 

 

 

Cosa le piace?

 

Tutto ciò che in un modo o nell’altro diretto o di carambola o al rovescio mi portano ad accrescere il mio potenziale spirituale, sia nei fumetti di Tex(quelli però attenzione di Galoppini-Bonelli)o i Topolino(quelli di Romano Scarpa per intenderci e allievi),sia gli scacchi o la musica di valore(sia classica che pop) e ,naturalmente il mio yoga, sintesi personale, originale, motore immobile di tuttala mia vita.

 

 

 

 

 

Cosa non le piace?

 

Non mi piace tutto ciò che è la negazione di questi valori, come la letteratura spazzatura o come dice Franco Battiato ”il finto rock inglese, i cori russi e la nera Africa e soprattutto “sommersi da immondizie musicali!”

 

 

 

 

 

 

Adesso può scegliere. Immagini di dover scegliere. Per il suo libro si augurerebbe una traduzione in inglese o un’adozione universitaria?

 

Preferirei una traduzione inglese. La musicalità voluta dei miei versi ben si addice infatti alla sintassi inglese, al loro essere “crewed”, concreti, fattivi pur nelle poesie: che devono essere prima di tutto utili

 

 

 

 

 

 

 

Il suo pubblico ideale ha 20, 50 o 70 anni? Ha un target di riferimento?

 

Ovviamente il mio pubblico dovrebbe essere un pubblico trasversale, perché lo Zen non ha età: è archetipo e incide nelle strutture complesse e profonde di ogni uomo. Il ventenne può trovarvi il senso vettoriale per iniziare un percorso spirituale, il 50enne per verificare se ha camminato e come e per vedere se ha aggiustato o al contrario recuperare qualcosa, e il 70enne può trovare conforto in una visione del mondo che prevede la reincarnazione e l’immortalità dell’anima al di là dal mutare del tempo e delle stagioni biologiche

 

 

 

 

 

 

 

 

Saluti i suoi lettori con un aforisma o una citazione che parli di lei e delle sue emozioni…

 

 

Il mio saluto ai lettori: in qualunque notte tu sia non buttarti mai via cito ovviamente Claudio Baglioni perché “strada facendo troverai un gancio in mezzo al cielo” o per dirlo con una mia poesia zen “il dolore passa, il fiore resta”. Un saluto Zen. Rocco Aversa