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Intervista a Tullietto Affernik , autore del libro “Farina di stelle – Affen 87”

Tullietto Affernik nasce a Oristano il 5 maggio 1984. Studia Odontoiatria ma è affascinato dall’astronomia e dagli studi sull’esperienza premorte e sull’oltrevita. Legge Andersen e Goethe nel periodo liceale, ed elabora lodi poetiche per la sua “fanciulla affettuosa”, un ideale infantile. In età adulta predilige la letteratura sugli gnomi di autori olandesi. Pubblica MyndiBop e la raccolta Past Imperfect, entrambi editi da Booksprint.

Nuove parole, nuove emozioni. Eccoci con un’altra intervista. Oggi parliamo con Tullietto Affernik, autore del libro “Farina di stelle – Affen 87”.

Prima di parlare del libro, conosciamo meglio lo scrittore:
Si vuole raccontare in tre righe? Bastano?

Bastano anche tre parole: direi un “fantasticatore creativo semifolle”.

 

La copertina colpisce subito. Il titolo ci porta in mondo di sogni. Ci vuole raccontare come mai questo titolo?

Non è facilmente spiegabile. Specialmente il sottotitolo “Affen 87”. Per dirla in breve, l’incontro fulcro di tutti i miei affetti infantili è avvenuto proprio nel 1987, una sera di agosto, della quale esiste una fotografia, che è parte della copertina. Un racconto che riguarda proprio quel momento, e che ha influenzato affettivamente tutta la mia vita adulta è quello dell’ultima stella raccontata nel libro, con il titolo di “Una Stella Sconosciuta”, una stella stavolta che esiste solo per me.

 

Quando e come nasce “Farina di stelle – Affen 87”?

Nasce qualche mese dopo aver lasciato l’Università. La decisione più sensata credo della mia vita, non avendo alcun interesse per quello che avrei dovuto studiare. Me ne andai alla mia casa al mare. In totale solitudine durante l’inverno del 2013/2014. Stavo sveglio di notte e dormivo di giorno. Era un periodo emotivamente molto intenso, avendo profonde incertezze sulla mia vita ed ero davvero in cerca di quello che avrei dovuto essere. In cerca di qualcosa che amassi veramente. Cominciai dapprima a studiare amatorialmente fisica quantistica (solo da appassionato), e poi astronomia. Passavo le notti in spiaggia da solo ad osservare e studiare le stelle, con il mio gatto che mi seguiva nelle mie passeggiate notturne in spiaggia. Ad immaginare mondi fantastici nei quali potevo essere felice, anche solo nell’immaginazione. Scelsi undici stelle che mi incuriosivano maggiormente. Ed elaborai un racconto di fantasia per ognuna di loro. Ciò che mi ispiravano in una fantasia spontanea e non ragionata. Scrivevo dalle tre di notte fino al mattino al computer in veranda, sempre osservandole insieme alla luna. Sicuramente il libro di Andersen “Libro di Illustrazioni Senza Illustrazioni”, che lessi qualche anno prima mi influenzò nel pattern e nel formato dei racconti.

 

Quindi c’è un luogo o un momento particolare in cui dice: Ecco finalmente adesso scrivo questa storia?

Certamente. Come detto prima: la spiaggia di Putzu Idu di notte, e il mio interesse crescente verso le stelle e l’astronomia durante quell’inverno.

 

Ha altri progetti letterari nel cassetto?

Ormai mi sto soprattutto dedicando, anche se saltuariamente, alla musica.

Le ultime sporadiche “creazioni” letterarie sono del genere demenziale/nonsense raccolte nel libro Flusso Di Ciliegie e Flussino di Ciliegie. Che non hanno niente a che fare con le mie composizioni “serie”. Flusso Di Ciliegie è una raccolta di racconti assurdi e appunto: demenziali e nonsense, che include anche l’editoriale del Dottor Oldegaard (Flusofillide), del quale ho interpretato qualche lettera in dei video che ho reso disponibili su YouTube.

 

Ha un profilo Social? Ci vuole dare il suo Domicilio virtuale?

Ho un profilo Social. Sono sempre Tullietto Affernik sia su Instagram che su YouTube. E anche su Facebook. Generalmente carico in queste tre piattaforme i miei contenuti musicali amatoriali, che includono i Pasvillotti Tunes (assurdità musicali nonsense talvolta avvalendomi della collaborazione di un ottimo organista), e le lettere ad Oldegaard.

 

Entrando un po’ in confidenza, conosciamoci più intimamente. Si faccia una domanda alla quale desidera rispondere. 

Questa mi sa di domanda alla Marzullo. Non saprei davvero che domanda farmi, credo che qualsiasi domanda possa essere interessante, specialmente la prossima.

 

Cosa le piace?

Non sono molto costante nelle passioni. Attualmente ciò che mi interessa di più è quello che avviene dopo la morte. Ho letto tanti libri che studiano questo fenomeno, e che raccolgono tante testimonianze riguardanti le NDE (Near Death Experience). La speranza che possa davvero esistere un essere di luce che sottintende la nostra vita materiale, che possa esserci dell’altro, qualcosa di infinitamente superiore alla mera esistenza organica mi conforta ogni giorno.

Un senso che ho voluto trasportare anche in alcune parti di Farina Di Stelle. C’è anche un racconto, precedente a questo libro, e che per certi versi ne è foriero che si chiama semplicemente La Stella. È il primo racconto di stile fantastico che ho scritto durante la “germinazione” di questo mio grande affetto per l’astronomia. È inclusa nel mio libro Past Imperfect, che purtroppo però andrebbe revisionato per una nuova edizione, visto che non c’è stato l’intervento di un editor. Adatto solo per chi vorrebbe semplicemente leggere alcune mie idee, racconti romantici e infantili, avendo una certa tolleranza per eventuali refusi e imperfezioni. Essndo Past “Imperfect” le imperfezioni direi che si possono tollerare.

 

Cosa non le piace?

Tutto il male che esiste in questo pianeta. So che è una risposta ovvia e banale, ma è così. Non mi piace il dominio esclusivo, il decidere per gli altri e il non rispettare la diversità. In particolare odio lo sfruttamento, la presunzione e il dominio umano sul mondo animale, che mi sta particolarmente a cuore.

 

Adesso può scegliere. Immagini di dover scegliere. Per il suo libro si augurerebbe una traduzione in inglese o una trasposizione cinematografica?

Andrebbero bene tutt’e due. Forse dovendo scegliere sarebbe bella una trasposizione cinematografica. Ma essendo il libro, specialmente in alcuni capitoli, abbastanza personale e poco adattabile a dei contenuti completamente universali non so se sia qualcosa di attuabile.

 

Saluti i suoi lettori con un aforisma che parli di lei e delle sue emozioni…

Sono stato felice solo quando mi sono separato dal mondo, almeno per un momento. Per capire che solo dedicandomi alla mia vera, pura, stella interiore, silenziando qualsiasi altro suono dell’universo, avrei potuto sentir battere il cuore, sognare e tornare a sorridere.

 

Alla prossima emozione condivisa e buona lettura:

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